Da piazza Cavour al Comune di Novara poi dinanzi alla Prefettura e infine all’Associazione Industriali. Questa mattina, i lavoratori della ex Verbano Trasformatori – Tamini hanno lanciato il proprio grido d’aiuto, insieme ai sindacati e ai colleghi delle aziende di Melegnano e Legnano che, con loro, chiedono tutela dei posti di lavoro e dell’occupazione. Un caschetto blu, la tuta e al collo un numero, dall’1 al 48: perchè sono 48 i dipendenti che rischiano di perdere il lavoro a Novara. Una decisione che viene dall’alto e che ricade, sui lavoratori, come un fulmine a ciel sereno.
Da Palazzo Cabrino, la promessa di aprire un tavolo di confronto con tutti coloro che, ai vari livelli, sono coinvolti nella vicenda e potrebbero dare il proprio apporto per arrivare ad una soluzione accettabile del problema legato ai 48 esuberi, Terna compresa.
Dal Prefetto la garanzia di sensibilizzare l’azienda a trovare una via di uscita per quetsi lavoratori e all’Ain l’annuncio di un incontro con la proprietà martedì della prossima settimana.
“Non ci accontentiamo di soluzioni “a metà” – spiega Sergio Busca, segretario della Uilm – Quello che chiediamo è che ciascuno secondo la propria competenza, si impegni a trovare una soluzione che permetta il reintegro in qualche modo di tutti i lavoratori oggi dichiarati in esubero. C’è molta tensione tra i dipendenti interessati: del resto, dopo tutte le rassicurazioni e gli elogi che la proprietà aveva dato, diventa difficile accettare una simile decisione”.