Aveva appena iniziato la presentazione del suo libro – “O capiamo o moriamo” – al Cantelli di Novara (incontro promosso dal Popolo della Famiglia), quando Mario Adinolfi si è trovato protagonista di una scena imbarazzante: dopo pochi minuti dall’inizio del suo intervento, infatti, una persona seminuda, coperta solo da un perizoma, è salita sul palco, molestando il giornalista con palpeggiamenti e avances, mentre l’operatore filmava la scena.
Adinolfi non ha in nessun modo reagito all’aggressione rimanendo impassibile fino all’arrivo della Digos che ha posto fine alla spiacevole gag ed ha accompagnato fuori dalla sala i due personaggi. Un siparietto che, come ha detto l’uomo in mutande alla Polizia, sarebbe stato organizzato dalle Iene. Non partirà nessuna denuncia, anche se le dichiarazioni – dopo quanto accaduto – di Adinolfi sono piuttosto pesanti: “Abbiamo avuto l’ennesima aggressione, questa volta un po’ più fastidiosa del solito – ha dichiarato il giornalista scrittore a Radio Cusano Campus – E’ salito sul palco un ragazzo nudo, mi ha palpeggiato per molti minuti. Fosse accaduto a chiunque altro avremmo diverso tipo di aggressione e parleremmo di molestie sessuali. Io credo di aver sopportato tutto con olimpica calma. Guardatevi il video e ditemi se secondo voi è un gioco. Se ci fosse stata una donna al posto mio, quel comportamento non sarebbe stato neanche immaginabile. Con noi ormai vale tutto, siamo al surreale”.
“Pensate ai bambini che erano venuti lì con le famiglie e sono stati costretti a guardare quello spettacolo di sette minuti. La mancanza di rispetto nei miei confronti ormai la metto in conto, i bambini presenti invece meritavano più considerazione. Forse era una gag organizzata da un programma televisivo, era roba di Mediaset, il personaggio è di Mediaset. Loro alle Digos quando sono stati fermati hanno detto che erano delle Iene, spero che le Iene non si prestino a fare cose del genere, se lo fanno se ne vergognino”.
Dopo l’imbarazzante siparietto, l’incontro è proseguito con la relazione di Adinolfi che ha manifestato dinanzi al pubblico (oltre 100 persone) riflessioni sullo stato attuale del Paese, sia sul piano demografico che culturale.