Anziana non riconosce la truffatrice: scippo di collana rimasto senza colpevole. Il fatto nel 2015 a Castelletto Ticino, dove una pensionata era stata derubata con la tecnica dell’abbraccio
Le avevano portato via la collana per strada, con l’inganno, ma sono passati troppo anni e lei non riconosce la nomade all’epoca indicata negli album fotografici delle forze dell’ordine. Un caso di «truffa dell’abbraccio», accaduto il 20 agosto 2015 a Castelletto Ticino, è rimasto senza colpevole. L’unica imputata dell’episodio, una nomade di origine romena, è stata infatti assolta in tribunale per insufficienza di prove.
In aula la vittima, emozionata e un po’ confusa, non ce l’è sentita di confermare il riconoscimento fatto all’epoca, peraltro con una percentuale di certezza dell’80 per centro: «Sì, potrebbe assomigliare alla donna che mi ha derubata, ma non ricordo bene». Ha poi descritto quanto successo quel giorno: «Stavo sistemando dei fiori in giardino quando da un’auto in strada è scesa una donna. Ha iniziato la conversazione chiedendo qualche informazioni e dicendo poi di essere molto felice perché sua mamma compiva 99 anni. Per dimostrarmi la sua gioia mi ha abbracciato. E’ stato in quel momento che mi ha sfilato la catenina in oro. Poi ha salutato ed è salita di corsa sulla macchina». La pensionata, accortasi del furto, si era messa a urlare e il vicino aveva visto parte della targa dell’auto in fuga. Da lì erano partite le indagini, arrivando all’auto di un nomade che anche nei giorni precedenti era stato visto aggirarsi in zona sempre in compagnia dell’imputata. Ma per il giudice gli elementi di prova non sono stati sufficienti.