Una volta, il centrodestra voleva caratterizzare la sua linea politica nel senso di un maggiore spazio da riconoscere e tutelare per l’iniziativa dei privati cittadini, singoli o associati, non solo in campo economico ed imprenditoriale ma anche in quello sociale, educativo, assistenziale.
Tanto che, anche con l’accordo del centrosinistra, una delle poche norme costituzionali modificate in modo bipartisan, con ampio consenso tale da rendere non necessario un referendum costituzionale di approvazione, fu proprio l’introduzione della norma sulla sussidiarietà.
A livello locale, novarese, la Giunta di centrodestra di Massimo Giordano cercò di operare in effetti anche a Novara nel senso di sostenere il complesso delle scuole materne non statali ma paritarie, sia pure nelle difficoltà di bilancio, di interloquire in modo positivo con il vasto mondo dell’associazionismo laico e cattolico, da sostenere e aiutare nella sua missione di costruire reti di solidarietà.
Anche il quinquennio di Ballaré ha operato in una sostanziale continuità con questo sforzo di collaborazione Comune- Società civile assunto con convinzione da parte di tutti gli Assessori.
Ora, invece, ci sono segnali che farebbero pensare che la Giunta Canelli si voglia porre in rottura con questa tradizione, anche molto novarese, di valorizzazione delle autonome espressioni dei cittadini.
Tralasciamo la polemica iniziale di Canelli con le cooperative per la gestione dell’emergenza rifugiati poiché più legata ad un terreno scivoloso e molto politicizzato come la l’immigrazione.
Entriamo invece nel vivo della polemica che vede contrapposti Comune e numerose associazioni di volontariato, finora ospitate gratuitamente nei locali dei ex Consigli di Quartiere, a cui la Giunta, senza trattative o momenti negoziali, ha deciso di imporre canoni di affitto anche non poco onerosi e anticipati.
Lo stesso “incidente della Piscina di Via Solferino” rivela una difficoltà ad accordarsi con le associazioni sportive presenti sul territorio, come quella che in precedenza gestiva l’impianto.
Arriviamo, infine, alla decisione di chiedere alla Scuola materna parrocchiale di S.Giuseppe un arretrato Ici tale da metterne in pericolo definitivamente l’operatività in modo da costringerla alla chiusura.
Dai contributi comunali alle Scuole materne non statali e non comunali in riconoscimento del servizi pubblico che svolgono all’appesantimento degli oneri in modo pesante e negativo.
Sono solo segnali, la Giunta è in carica da un anno, ma che sembrano emblematici di un metodo che esclude il confronto con chi è esterno al Comune e di una visione “statalcomunalista”, autosufficiente del Comune e non al servizio della società civile novarese che è ricca di capacità di autogestione dei vecchi e nuovi problemi sociali.
Sperando che si tratti solo di passi falsi isolati e non di una tendenza a lungo termine, contraddittoria con la stessa cultura liberale che dovrebbe animare il centrodestra.
Pier Luigi Tolardo