BELLINZAGO NOVARESE • Verrà eseguita ricognizione diagnostica sul corpo di Paolo Bagnati, l’anziano novantenne (li avrebbe compiuti a giugno) deceduto ieri a Bellinzago Novarese in circostanze ancora al vaglio delle forze dell’ordine. La richiesta, giunta dal Pubblico Ministero, viene considerata un atto dovuto: sembrano esserci ben pochi dubbi sulle modalità del decesso non imputabili ad atti violenti. L’anziano che viveva solo presumobilmente ha accusato un malore mentre accudiva la stufa a legna nella sera di giovedì con conseguente caduta. Il fuoco si è poi spento. La porta che era già aperta probabilmente per far uscire il fumo ha causato l’abbassamento della temperatura nell’alloggio dove Bagnati viveva. L’anziano è stato trovato riverso sul pavimento al mattino da parte di un conoscente che era solito passarlo a trovare e che ha allertato i soccorsi.
L’equipaggio del 118 intervenuto ha tentato la rianimazione per oltre mezz’ora, ma purtroppo il medico poi intervenuto non ha potuto far altro che constatare il decesso. “Non ci sentiamo di definire quanto accaduto “tragedia della solitudine” come in alcuni casi viene presentata una situazione come questa – ci spiegano dal Comando della Polizia Municipale di Bellinzago Novarese – L’anziano è stato monitorato “da noi proprio per la sua condizione, ma essendo stato dichiarato in buona salute anche dal medico di base ed avendo espresso chiaramente le sue motivazioni, non ha accettato proposte di logistiche abitative magari alternative”.
Insomma la morte sarebbe da ascrivere ad una tragica fatalità. Paolo Bagnati, all’esterno della sua abitazione, aveva un pollaio: gli uomini del Comando della Polizia Municipale in questi giorni si stanno preoccupando di nutrire le bestiole in attesa di trovar loro una nuova collocazione. Erano tanti i bambini del paese che, passeggiando con genitori o nonni, erano abituati ad arrivare fino a quella casa, proprio per vedere le galline visibili nel cortile dalla strada.
Maria Rosa Marsilio