La protesta degli studenti corre fino all’istituto Bonfantini, dove l’esasperazione dei ragazzi che quotidianamente affrontano sgomitate e folla di coetanei per salire sul bus dopo le lezioni ha prodotto questo striscione appeso alla scuola.
La questione era già stata segnalata all’inizio dell’anno: tantissimi gli studenti con abbonamento che hanno necessità di spostarsi verso casa, dopo la scuola, in bus, a fronte di un numero troppo esiguo di pullman disponibili.
Molte le segnalazioni di genitori, sindacati e rappresentanti politici che hanno denunciato una situazione pesante. E tante le polemiche direttamente all’azienda di trasporto pubblico novarese.
La protesta pubblica di questi giorni interessa in modo particolare il Bonfantini dove, trattandosi di una scuola lontana dal centro, i bus arrivano già pieni, costringendo gli studenti ad attendere la corsa successiva. Sempre che arrivi…
Aumentare le corse non è nemmeno un’ipotesi: costi troppo alti in questo momento.
“Lo striscione è stato segnalato anche a me. 15 giorni fa mi è arrivata una mail da una studentessa del Bonfantini, che esponeva le stesse problematiche – risponde Marzio Liuni, presidente della Sun – Ho intenzione di contattare il preside dell’istituto per chiedere un incontro con il comitato dei genitori e confrontarci sulle reciproche perplessità. Stiamo monitorando la situazione e posso dire che ogni volta che entrano in azione i controllori ci sono molti ragazzi che non salgono sul bus, perché non hanno il biglietto. Eppure l’abbonamento studenti annuale costa 145 euro e può essere utilizzato anche al di fuori degli orari scolastici. E sono certo che i genitori diano loro i soldi per pagarsi il viaggio, ma evidentemente li spendono per altre cose. Al momento non è possibile pensare a un aumento delle corse, perché non sarebbe sostenibile economicamente – ammette – ma con le linee scolastiche già attive riusciamo a garantire che nessuno venga lasciato a piedi. Le tratte verso Vignale e Trecate sono da sempre le più critiche, perché più lunghe delle altre e probabilmente anche con un maggior numero di studenti a bordo”.
Liuni va oltre e offre un’altra faccia della medaglia, fra atti vandalici e comportamenti discutibili. Questioni per cui “un paio di settimane fa ho chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto, per illustrare i danni e i comportamenti che si trovano a dover subire gli autisti e i controllori alla richiesta dei biglietti, non solo da parte degli studenti, ma anche dagli stranieri, che sono convinti di poter viaggiare senza biglietto e per cui ci si vede costretti a chiedere l’intervento della forza pubblica”.
Può fare qualche esempio concreto?
“La scorsa settimana sul 4, a Trecate, hanno sradicato un’obliteratrice e l’hanno buttata giù dal finestrino. Una decina di giorni fa, sempre su quella tratta, un ragazzo ha aperto le porte del bus in corsa (forse sperando di azionare il blocco automatico) ed è caduto giù; per fortuna era in centro abitato, il bus andava piano e se l’è cavata con un ruzzolone. Il video dell’episodio è stato visionato anche dalle forze dell’ordine – sottolinea – E ancora, molto di recente, qualcuno è arrivato a defecare sulla corsa scolastica che passa da via Generali. L’autista si è accorto che i ragazzi avevano iniziato a urlare, ma mentre guidava non poteva fare molto; al rientro in rimessa abbiamo trovato tracce di quel gesto. Senza dimenticare che ad ottobre un autista è stato schiaffeggiato dai genitori di una ragazza, dopo che l’aveva ripresa, perché per salire sul bus a momenti ci si tuffava sotto. E’ una battaglia – continua Liuni – Per carità, non tutti i ragazzi sono così, ma ci sono dei veri e propri bulli. A volte accade anche che si piazzino davanti alle porte, per non far salire nessuno”.