Sono 793 le domande accolte nella nuova graduatoria per l’assegnazione delle case popolari a Novara: il 64% (pari a 507 istanze) sono di nuclei familiari stranieri, il 23% (180 nuclei) italiani e il 13% (106) stranieri con cittadinanza italiana. Fra le domande ce ne sono anche 61 pervenute da residenti del campo Tav, la cui chiusura è fissata entro fine 2017. I numeri sono stati resi noti dal sindaco Alessandro Canelli, che ha già annunciato di voler agire sul piano politico, oltre che attraverso dei controlli sia sulle domande “per evitare lo sbilanciamento verso le famiglie straniere” sia sugli inquilini già residenti “per contrastare l’odioso fenomeno dello scambio delle chiavi”.
Sul fronte politico Canelli e tutta la maggioranza in Comune preannunciano una mozione, che sarà discussa nel consiglio comunale del 16 ottobre prossimo. L’obiettivo è sollecitare l’approvazione della proposta di legge regionale che, in sostanza, vieta ai titolari di immobili in Italia e all’estero di poter avere accesso alle case popolari. Un’operazione targata Lega Nord, che vede in prima linea il capogruppo del Carroccio in Regione Alessandro Benvenuto, oltre a Canelli e al sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco.
Il primo cittadino ha annunciato che a Novara saranno svolti dei “controlli preventivi” da parte del nucleo di Polizia locale, che negli ultimi anni ha seguito situazioni di occupazioni abusive e sgomberi. Gli agenti avranno il compito di verificare le informazioni inserite nelle autocertificazioni presentate da chi ha partecipato al bando (quali ad esempio il numero di minori effettivamente presenti nel nucleo familiare e la presenza di disabili). Il nucleo andrà anche ad accertare che negli alloggi risiedano effettivamente gli assegnatari e non altri soggetti, che potrebbero aver ricevuto le chiavi di casa durante l’assenza dei primi.