Confcommercio Alto Piemonte ha raccolto i risultati di un questionario realizzato nel mese di settembre 2018, che sonda il parere di imprese e lavoratori del commercio al dettaglio nelle province di Novara e VCO, a proposito della proposta di legge del novarese Davide Crippa, per una nuova regolamentazione delle chiusure nei giorni festivi.
Chiusure domenicali di negozi e centri commerciali? Cosa ne pensano imprese e lavoratori del Commercio al dettaglio del nostro territori? Ad fare le domande e raccogliere le risposte, ci ha pensato Il Centro Studi sul Terziario e Confcommercio Alto Piemonte, ha raccolto i risultati di un breve questionario telefonico ha sottoposto nel mese di settembre 2018, ad un campione di imprese e lavoratori, attivi nel settore del Commercio al Dettaglio dell’Alto Piemonte (province di Novara e Verbano Cusio Ossola), per capire se sono favorevoli o contrari all’apertura festiva degli esercizi commerciali ed eventualmente con quali modalità.
Ovviamente l’indagine nasce dal dibattito suscitato dopo la proposta di legge presentata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa, che prevede che le aperture festive non possano superare i 12 giorni all’anno e possano essere introdotti turni a rotazione definiti nelle realtà locali, come accade già per le farmacie. La proposta del parlamentare novarese andrebbe ad abolire un precedente provvedimento del governo Monti sulla liberalizzazione dei giorni e degli orari di apertura dei negozi alla domenica e negli altri festivi.
Se la proposta del Pentastellato Crippa divenisse legge, ogni Comune dovrà attenersi ad un limite di un negozio aperto su quattro dello stesso settore merceologico, ma le aperture festive durante il corso dell’anno non potranno superare i 12 giorni. Da questa proposta saranno esclusi gli esercizi commerciali delle località turistiche, ma toccherà agli enti locali, e in particolare a regioni e comuni il compito di stabilire una rotazione tra le attività e regolamentarne la disposizione sul territorio.
I risultati (riassunti nelle tabelle allegate) vedono gli imprenditori di Novara e VCO divisi tra miglior qualità della vita e fatturato. Il campione è sostanzialmente diviso a metà, infatti dall’analisi condotta dal Centro Studi sul terziario del Piemonte Nord, il 48% degli imprenditori si dichiara favorevole alla chiusura festiva dei negozi, ritenendo per la maggior parte (69% delle imprese favorevoli) che questo contribuisca ad aumentare la qualità della vita propria e dei propri dipendenti.
Il 20% è favorevole ad un’apertura limitata ad alcune giornate festive all’anno, mentre il 31% di coloro che preferirebbe mantenere sempre aperti i punti vendita adduce principalmente due motivazioni: dare la possibilità alla clientela di effettuare acquisti che altrimenti non sarebbero possibili durante la settimana (44% delle imprese non favorevoli) e non compromettere il fatturato dell’attività o mettere a rischio i posti di lavoro (40% delle imprese non favorevoli). Il 69% degli imprenditori è concorde nel non proporre un’apertura festiva con orario ridotto (chi la vorrebbe esprime una preferenza per il pomeriggio, 72%) ma, soprattutto, nello stabilire in modo totalmente autonomo con quali modalità gestire le aperture festive del proprio punto vendita.
Cosa ne pensano i lavoratori: bocciata l’apertura parziale dei punti vendita Anche tra i lavoratori emergere un certo equilibrio tra quanti sono propensi all’apertura e quanti alla chiusura. Infatti, il 56% degli intervistati è favorevole alla chiusura dei punti vendita nei giorni festivi, mentre il 35% è contrario e il 9% è favorevole ad un’apertura limitata ad alcune giornate festive all’anno.
Una migliore qualità della vita risulta essere l’elemento fondamentale a supporto dell’opinione espressa da coloro che auspicano la chiusura (92% dei lavoratori favorevoli).
Elevato lo scarto tra coloro che si adatterebbero ad un’apertura festiva con orario ridotto, il 35% degli intervistati (prevalentemente al mattino), e coloro che non ne vedono l’utilità e preferiscono la chiusura totale e in parte l’apertura per l’intera giornata, il 65% dei rispondenti. Il 67% dei lavoratori intervistati ritiene che le attività dovrebbero poter scegliere per conto proprio in merito alla chiusura o meno nel giorno festivo, prevalentemente in accordo con le associazioni di rappresentanza (57%).