Crack Phonemedia, prime testimonianze in aula. Oggi ascoltati il curatore fallimentare e una ex dipendente che insieme ad altri 19 si è costituita parte civile
Dopo una serie di rinvii torna in aula, davanti a un nuovo collegio, il processo per il “crack Phonemedia”. Lunga udienza quella di oggi (martedì) nel corso della quale è stato ascoltato il curatore fallimentare e una delle venti parti civili costituite con l’avvocato Antonio Costa Barbé. Phonemedia, colosso dei call center, con sedi sparse un po’ in tutta Italia (in Piemonte oltre alla sede di Novara anche Biella e Trino Vercellese), fu dichiarata fallita dal Tribunale di Novara nel novembre del 2010 ma le indagini della procura avevano preso il via nell’autunno del 2009, dopo che nel dicembre del 2008 si erano manifestati i primi segnali di crisi in azienda con il mancato pagamento degli stipendi arretrati. “Impossibile individuare la causa principale di insolvenza in una realtà così grossa e articolata – ha detto il curatore – La società aveva call center in tutta Italia”. Ascoltata anche la prima delle venti parti civili costituite al processo; “Ho iniziato a lavorare a Novara nel 2004 con un contratto a progetto – ha detto una ex dipendente – poi sono stata assunta con contratto a tempo determinato fino al dicembre del 2009. Ero in arretrato con lo stipendio dal settembre precedente, ho dovuto disdire il contratto d’affitto dell’appartamento e, obtorto collo, tonare a vivere a casa di mia madre”. Si torna in aula a gennaio quando verranno ascoltate altre parti civili.