Gestiva un deposito abusivo di rifiuti alla periferia di Novara, in cui raccoglieva e rivendeva ciò che riusciva a recuperare fra elettrodomestici e rifiuti ferrosi di vario genere. Una sorta di “rottamaio”, che faceva comodo anche ad altri 4 imprenditori, che lì scaricavano e acquistavano pezzi di ricambio. L’attività illecita è stata interrotta dall’intervento dei Carabinieri forestali, che hanno sequestrato l’area di circa 7.000 metri quadri.
Attorno al deposito, privo di qualsiasi autorizzazione per svolgere le attività, si era creato un business che faceva molto comodo sia al proprietario del terreno sia ad altri 3 imprenditori del novarese e a un quarto della provincia di Vercelli. Secondo i Forestali due conferivano materiali nel deposito, mente gli altri portavano fuori i pezzi di ricambio recuperati. Il tutto con notevoli risparmi, visto che l’attività avveniva al di fuori dei paletti previsti dalla legge. Quindi oltre al danno ambientale, gli investigatori hanno ravvisato anche un contesto di concorrenza sleale.
I cinque sono stati denunciati per gestione e smaltimento illecito di rifiuti in concorso. Il titolare dell’impianto ora sarà tenuto a bonificare l’area a proprie spese. “L’attività – commentano i Carabinieri Forestali – è molto importante perché ha consentito di intercettare un canale di recupero e gestione illecita di rifiuti. Il rispetto della piena legalità del ciclo dei rifiuti è condizione necessaria, non solo al fine di assicurarne la migliore gestione a tutela e nel rispetto dell’ambiente, ma anche per garantire la piena tracciabilità del rifiuto, dalla sua produzione sino al suo smaltimento finale”.