Ex Officine Grafiche: la variante, il progetto e il destino degli ex lavoratori. Toni accesi in commissione; l’opposizione chiede garanzie sulle possibilità di ricollocazione degli esodati
Era presente anche una decina di ex lavoratori delle Officine Grafiche De Agostini ai lavori della commissione consiliare convocata (per la seconda volta) per discutere la variante al piano regolatore che cambierà volto e destino dell’area di corso della Vittoria.
Ma, nonostante la presenza degli architetti progettisti (i commissari democratici avevano richiesto un secondo “appuntamento” alla presenza dei proponenti per chiarire non tanto alcuni aspetti tecnici del progetto quanto piuttosto i risvolti occupazionali) le risposte sono rimaste a mezz’aria. “Abbiamo segnalato la necessità di guardare agli ex lavoratori – ha esordito Canelli – Partendo da questo presupposto abbiamo ragionato su come con questa operazione si potesse trovare un modo per andare loro incontro. E’ emersa una concreta e oggettiva volontà da parte dei proponenti di realizzare un progetto di impatto sociale (sostanzialmente, la nascita di una cooperativa, ndr) con il quale si darà la possibilità a chi è in situazione di disagio, previa riqualificazione professionale, di essere impiegato nei servizi che verranno realizzati su quell’area”. Il che, tradotto, significa servizi di guardiania, giardinaggio, impieghi nella ristorazione perché, come aveva sottolineato il sindaco nel corso della precedente commissione, “il cuore” di tutta l’operazione, sarà un network di aziende le cui professionalità previste sono ben distanti dalle competenze acquisite in anni di lavoro dagli ex De Agostini. E sono 60 gli ex lavoratori per i quali tra poco più di un mese e mezzo scatterà la fine degli ammortizzatori sociali e per i quali, davanti agli occhi, si aprirà il vasto orizzonte della totale incertezza.
E proprio sul progetto di impatto sociale si sono concentrate le domande di Sara Paladini (Pd) – “Ma per queste 60 persone avete previsto un progetto mirato o sarà ad ampio spettro?, cioè “si attiveranno progetti che potrebbero riguardare non solo gli ex lavoratori De Agostini ma tutti coloro che hanno una situazione di disagio?” – e dei pentastellati Mario Iacopino e Paola Vigotti che, pur tutti consapevoli della positività e della bontà del progetto in sé (cosa peraltro sottolineata a più riprese anche da Paladini e Pirovano), hanno evidenziato come la sua realizzazione non possa non prescindere dal destino di questi sessanta lavoratori; destino al quale peraltro potrebbero essere accomunati anche altri 40 lavoratori, quelli tutt’ora impiegati nella Legoservice, ancora in attività all’interno delle ex Officine Grafiche sulla cui sorte, par di capire, al momento nulla si sa. “E’ un investimento da 60 milioni di euro – ha incalzato Pirovano – Possibile che non ci siano spazi e risorse per 60 lavoratori?”. Insomma, domande tante, risposte poche ma soprattutto vaghe perché, come ha spesso ricordato Canelli, è un progetto privato, nessuno può obbligare ad assumere qualcuno al posto di qualcun altro. Del resto “o l’area resta così – ha rimarcato il sindaco – e i lavoratori restano come sono, o si riqualifica creando altre possibilità occupazionali”. Unici punti fermi i tempi di realizzazione: approvata la variante, tutta l’operazione dovrebbe essere ultimata nel 2021. E domani (giovedì) la variante arriva in Consiglio.