Un incontro iniziato male e terminato almeno con la speranza di poter riaprire le trattative. I lavoratori della ex Verbano Trasformatori questa mattina si sono riuniti in Comune con le autorità locali e con i vertici di Tamini e di Ain, alla presenza del Prefetto.
La tensione tra i dipendenti che rischiano il posto di lavoro era tangibile. Molti di loro sono rimasti all’ingresso di Palazzo Cabrino, in attesa dell’esito dell’incontro, a porte chiuse; l’azienda ha inizialmente avanzato alcune proposte tra cui lo spostamento dei dipendenti nelle sedi di Melegnano, Ospitaletto e Legnano. Il summit si è chiuso con l’accordo di riaprire la procedura ed intervenire, subito, sulla sospensione della mobilità (guià richiesta dai vertici di Tamini) con la richiesta di un anno di cassintegrazione straordinaria. Il sottosegratario Franca Biondelli si è assunta l’impegno di procedere in questa direzione:
“Era molto importante fare in modo che vi fosse un incontro fra le parti per riuscire a comprendere quelle che sono le reali situazioni da affrontare – dichiara Franca Biondelli – Ovviamente la priorità riguarda i 48 operai e il loro futuro. Bisogna fare in modo che la vicenda possa essere seguita passo dopo passo affinché le istituzioni possano fare in modo che gli ammortizzatori sociali, qualora ve ne fosse bisogno, siano attivati nel minor tempo possibile. Con questo primo incontro si è aperto un percorso necessario ed utile.”
Pochi i consiglieri comunali di opposizione presenti: Andretta, Diana, Reali e Zacchero.
“Riteniamo l’incontro di oggi assolutamente positivo perchè le istituzioni ai vari livelli erano adgeuatamente rappresentate – commenta Daniele Andretta – Lo consideriamo anche un nostro merito, perchè proprio in consiglio comunale abbiamo chiesto al Sindaco e ottenuto di convocare con decisione la presenza dei vertici aziendale della Tamini. Riteniamo un buon inizio il fatto che la procedura posta in essere sembra si possa riaprire e rinegoziare. La nostra solidarietà va innanzitutto alle famiglie die lavoratori. Abbiamo però un rammarico: ancora una volta il funzionamento delle istituzioni non è riuscito a prevedere in anticipo gli effetti di una crisi aziendale così pesante per il nostro territorio. Questo conferma che ci deve essere un’azione costante di monitoraggio sulle effettive realtà aziendali anche soltanto in potenziale stato di crisi. Mai come in questo momento si sente la mancanza, in Comune di un assessorato al lavoro che possa monitorare e gestire questioni simili. Proposta che noi abbiamo lanciato. Un’ultima osservazione: nemmeno la presenza nel CdA di Terna della presidente nonchè valida imprenditrice novarese, è riuscita ad evitare una situazione così critica. Questo deve far ulteriormente riflettere le istituzioni locali coinvolte”.