Probabilmente non c’erano alternative al giro di vite congiunto Sindaco-Questore alla cosiddetta movida novarese, cosiddetta perché poi, in quanto a movida, la città non ha mai brillato molto.
Le ordinanze anti-asporto degli alcolici, che ne limitano la vendita, e il consumo fuori dai locali, quelle contro la prostituzione, emanate dalla Giunta Canelli ricalcano sostanzialmente quelle della Sindaca Raggi di Roma e della Sindaca Appendino di Torino; anzi… Canelli segue le prime cittadine a 5 Stelle dopo più di un mese.
L’esigenza di prevenire disordine e violenze – che preoccupano in una cittadina tranquilla da sempre e per definizione – è sentita e sollecitata da una importante parte dell’opinione pubblica più adulta ed è ragionevole.
La parte più giovane della nostra comunità, che cerca di divertirsi in modo a volte non educato, soprattutto, ha pochi soldi e poche occasioni di divertirsi e può sentire invece questa pressione securitaria come pesante, come un rigurgito di bacchettonismo e favorire un divorzio delle nuove generazioni non tanto da chi pro-tempore amministra Novara, ma dalle istituzioni pubbliche sentite come vessatorie, invadenti, oppressive.
Dopo i blitz e le ordinanze, dopo la “pars destruens” di divieti e veti, vedremo se, dopo l’estate, Canelli e la sua Giunta sapranno anche fare proposte per un divertimento sano per i giovani e per rendere vivo il centro di Novara senza coprifuochi non dichiarati ma, purtroppo, reali e praticati.
Pier Luigi Tolardo