Alla fine è una riunione a porte chiuse quella che si sta svolgendo proprio in questi minuti a Palazzo Cabrino per cercare di salvare i 48 lavoratori della ex Verbano Trasformatori.
I vertici di Tamini, presenti all’incontro convocato dal Comune di Novara, sono stati accolti dai dipendenti dell’azienda di corso Risorgimento con applausi amari e fischi.
In aula consiliare, la grande assente era proprio la novarese Catia Bastioli, presidente di Terna, gruppo che ha da poco acquisito Tamini da cui dipende lo stabilimento di Novara.
Presenti i consiglieri Daniele Andretta, Luca Zacchero e Alfredo Reali, il capogruppo di maggioranza Roberto Brivitello e il presidente del consiglio Massimo Bosio, il sindaco, il Prefetto, il sottosegretario Biondelli, i consiglieri regionali e i deputati del territorio.
48 esuberi su 77 dipendenti, con la prospettiva iniziale di salvarne 21 (ultima proposta avanzata ai rappresentanti sindacali) e quella attuale che potrebbe anche prevedere un riassorbimento di tutti i lavoratori ma con l’obbligo di spostarsi in Lombardia: i più fortunati potrebbero lavorare a Legnano o Melegnano, altri però dovrebbero rivolgersi ad Ospitaletto.
Sul piede di guerra sia i lavoratori che i loro rappresentanti sindacali. Il dibattito serrato è in corso. Vi terremo aggiornati sui risultati. Sempre che, stavolta, le porte di Palazzo Cabrino si aprano, finalmente!