Nonostante il problema dell’utilizzo delle sale ex sedi di quartiere da parte delle associazioni cittadine si sia posto mesi e mesi fa, ad oggi la questione non è ancora stata risolta.
Nell’ultimo consiglio comunale, a fronte della richiesta da parte del Pd di attribuire l’urgenza ad un’interrogazione sul tema, la maggioranza ha rimandato alla commissione competente, giustificando la decisione con il fatto di non avere dati a disposizione nell’immediato. Nell’aula consiliare di Palazzo Cabrino erano presenti anche alcuni volontari di associazioni colpite dal nuovo regolamento che prevede affitto anticipato e macchinosa presa e consegna delle chiavi, tra le altre novità.
“Hanno strumentalizzato la nostra presenza per sensibilizzare sull’importanza di questa cosa – dichiara Rossella Carrera, di Acat, una delle tante associazioni novaresi rimaste orfane di una sede in cui svolgere il volontariato – Non è stata una mossa molto diplomatica. Al di là della nostra presenza, il volontariato a Novara è una realtà molto estesa. Far capire che non c’è la disposnibilità ad accogliere le problematiche di questo settore non è stato un bell’esempio. E’ da dicembre che ci troviamo a dover affrontare questo problema ed ora ci dicono di non avere ancor ai dati? Crediamo invece che sarebbe stato imbarazzante parlarne”.
Acat, per il momento, prosegue i propri incontri: l’associazione, che conta più club sul territorio, si occupa di affrontare il problema dell’alcolismo, non solo di chi ne è vittima, ma anche dei familiari.
“Dopo 23 anni di attività, non potevamo sospendere le sedute. E così ci arrangiamo, almeno per il momento”.
Il bando per la concessione delle ex sedi di quartiere a favore delle associazioni “è oneroso e i criteri di aggiudicazione non sono equi: affitti elevati, obblighi procedurali complicati, pagamento anticipato di due anni per il canone d’affitto. Alcune associazioni hanno sospeso ciò che stavano facendo e che avevano fatto magari per anni. Così non si favorisce certo il volontariato…”.
“E poi non si capiscono più nemmeno le regole: perchè alcune associazioni hanno le sedi gratis? Oppure pagano meno? Non c’è equità”.
“Questa amministrazione non è per niente vicina al terzo settore – incalza la consigliera Democratica Elia Impaloni – In questo modo si affossa il volontariato”.