Dal tavolo di concertazione tenutosi a San Maurizio, una serie di misure di rafforzamento di prevenzione e controllo degli sversamenti inquinanti nel lago d’Orta. Per i responsabili chiesta l’applicazione delle severe pene sugli ecoreati. Legambiente si costituirà parte civile.
Dopo quello di maggio, il secondo meno grave (ma per questo meno preoccupante) sversamento di sostanze inquinanti nelle acque del lago d’Orta, ha prodotto una sollevazione univoca dell’opinione pubblica, nonché una reazione unitaria e convinta di enti ed istituzioni direttamente interessate. Il primo passo verso la costituzione di una vera e propria task force, è stato fatto lunedì pomeriggio a San Maurizio d’Opaglio, comune sul quale insiste l’area industriale maggiormente indiziata. Intorno al tavolo si sono riuniti i Comuni del Cusio, le Forze dell’ordine e tutti i portatori di interessi per la tutela e salvaguardia del lago. Lo sversamento di sostanze, probabile derivazione dello scarto di cromatura, avvenuto lo scorso 13 luglio in frazione Pascolo, ha portato il sindaco di San Maurizio d’Opaglio Diego Bertona, a convocare, oltre ai comuni: Carabinieri, Guardia di Finanza, ARPA Piemonte, Acqua Novara VCO , Legambiente ed Ecomuseo.
Dalla riunione è stato stilato un elenco di azioni da intraprendere, alle quali dare corso il prima possibile: a) Compiere una serie di verifiche sulla rete fognaria e in particolare quella delle acque bianche; b) Installare in alcuni punti nevralgici del territorio una serie di apparecchiature atte a trattenere parte degli eventuali inquinanti; c) Installare speciali sensori in grado di captare la presenza di sostanze nocive e di allertare tempestivamente le forze dell’ordine.
Le Forze dell’Ordine,parallelamente, inizieranno poi una serie di verifiche e indagini, anche amministrative, mirate ad accertare eventuali responsabilità, in base alla recente legge sugli ecoreati.
Proprio sulla nuova e molto severa normativa, è intervenuta anche Legambiente, che in una nota stampa ha fatto sapere di volersi costituire parte civile “contro gli ecocriminali che venerdì scorso hanno nuovamente sversato residui di lavorazione di cromatura e soda caustica nel Lago d’Orta – scrivono congiuntamente il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana e il presidente del circolo di Legambiente Gli Amici del Lago Massimiliano Caligara – Confidiamo che ora chi ha commesso questo delitto contro l’ambiente paghi in modo esemplare. Ciò è finalmente possibile grazie alla nuova legge sugli ecoreati che ha introdotto cinque nuovi reati ambientali, tra cui quello di disastro ambientale che prevede la reclusione da 5 a 15 anni”.
Non sono mancate le reazioni politiche e qualche inevitabile polemica. Il centro destra, in particolare Fratelli d’Italia, non ha mancato di sollevare critiche alla giunta provinciale, accusata di disinteresse, il tutto mentre i consiglieri regionali annunciavano una interrogazione urgente, per ottenere l’immediato intervento dell’amministrazione piemontese.
“Non c’è tempo da perdere, il lago d’Orta è uno dei ‘gioielli’ di Novarese e Vco – ha scritto pure Gaetano Nastri vicepresidente della Commissione ambiente del Senato, che nel frattempo ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’ambiente – non possiamo permetterci che sia oggetto continuamente di azioni d’inquinamento”. Il senatore novarese di FI chiede al Ministro di sapere: “quali valutazioni il ministro interrogato intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa e quali ulteriori iniziative urgenti e necessarie intenda intraprendere di competenza, oltre a quello già in essere, al fine di sostenere le attività di indagine in corso a livello locale, ed evitare il ripetersi di atti di crimine ambientale che nuocciono gravemente al territorio novarese coinvolto, danneggiandone l’immagine e l’economia locale”.
Al netto delle schermaglie politiche, la sensazione è che tutti stiano remando nella stessa direzione; dalla parte del territorio, contro i responsabili degli sversamenti. Con la speranza che almeno da ora in avanti, l’unione faccia davvero la forza, in modo che chi ha commesso e commetterà reati così gravi a nocumento del nostro meraviglioso ecosistema, venga severamente punito come merita.