Ruba gasolio dalla sua ditta: in manette caposquadra e un complice. Due operai di Trecate arrestati dopo la segnalazione di un imprenditore edile di Cassolnovo, che aveva notato anomale sparizioni del carburante destinato ai cantieri
Rubava il gasolio destinato ai mezzi edili dell’azienda per cui lavorava. Per arrotondare lo stipendio, il caposquadra usciva la mattina e, in una sosta al bar, passava il carburante a un complice mentre gli altri operai erano a fare colazione. Così ha fatto anche martedì mattina a San Martino di Trecate, dove sono intervenuti i carabinieri di Gravellona Lomellina (Pavia): lo tenevano d’occhio dopo la denuncia del datore di lavoro, insospettito dal fatto che non sempre le taniche uscite dalla ditta con sede a Cassolnovo, in Lomellina, arrivavano a destinazione nei cantieri. In manette sono finiti due trecatesi di 59 e 48 anni, il caposquadra e un conoscente: il primo con l’accusa di appropriazione indebita, il secondo per ricettazione. Sono stati sorpresi poco dopo lo scambio: il complice aveva appena ricevuto due taniche da venti litri piene e ne aveva restituite due vuote, uguali. Questa mattina gli arresti sono stati convalidati in tribunale a Novara, che ha stabilito l’obbligo di firma tre volte la settimana per il dipendente infedele, già noto alle forze dell’ordine, e scarcerato l’altro operaio trecatese (che non lavora nella stessa ditta) in attesa del processo per direttissima, fissato il 22 maggio.
Secondo gli investigatori il sistema escogitato dai due andava avanti da almeno un anno e aveva causato un danno all’impresa edile di Cassolnovo per diverse migliaia di euro.