Sugli organi di stampa si è recentemente proiettata un’immagine negativa della nostra comunità e dei novaresi come assai poco inclini all’accoglienza dei migranti.
Ci chiediamo quali siano i motivi reali per cui questa immagine si sia determinata, ritenendo che i novaresi invece non vi si riconoscano, avendo abbondantemente dimostrato attenzione e sensibilità ai valori della solidarietà e dell’accoglienza piu’ che in quelli dell’egoismo e della chiusura.
Probabilmente in questo quadro hanno svolto anche un ruolo significativo i luoghi comuni che quotidianamente sono stati utilizzati e che hanno contribuito ad alimentare ulteriori divisioni e potenziali conflitti.
Dalla leggenda dei 35 euro giornalieri che ogni migrante intascherebbe, al fatto che ci rubano il lavoro sino ad arrivare alla equazione migrante uguale terrorista.
Su questi falsi miti, se si volessero approfondire, rimandiamo la lettura dell’articolo di Repubblica del 13 ottobre 2016.
Fino ad ora abbiamo preso atto che il dibattito si è quasi esclusivaente concentrato sui temi della sicurezza e della sottrazione delle risorse, dimostrando abbondantemente la loro inefficacia.
Noi riteniamo invece che la delicatezza del tema imponga la ricerca delle soluzioni in un ambito molto piu’ allargato dove debbano essere coinvolti tutti gli attori sociali economici ed istituzionali che possano portare un utile contributo.
In tutto questo le Amministrazioni dovrebbero svolgere un ruolo di governo dei problemi, di coinvolgimento e di condivisione delle soluzioni, finalizzato ad accrescere la coesione sociale nel proprio territorio nella consapevolezza che non è nella guerra tra i poveri che vanno ricercate le soluzioni.
CGIL Novara e VCO
MANTOVAN
CISL Piemonte Orientale
CARETTI
UIL Novara
AREZZI