Conservatori sul piede di guerra: presidenti, direttori e studenti invocano da tempo più attenzione alle istituzioni preposte, con la richiesta di un nuovo sistema di reclutamento, l’ordinamento dei corsi di studio, la statizzazione degli istituti musicali ex pareggiati e l’incremento delle risorse.
Anche a Novara il Conservatorio Cantelli aderirà alla protesta domani sabato 13 febbraio, come tanti altri conservatori italiani che stanno lottando per il riconoscimento del valore sociale e culturale dell’alta formazione musicale in Italia.
«In qualità di fondatrice dell’Intergruppo parlamentare “Per la Musica” – spiega la senatrice Elena Ferrara che domani sarà presente, come segno di solidarietà al Cantelli e al Conservatorio di Torino – mi sono fatta portatrice di queste istanze come traspare dalla risoluzione della VII Commissione del Senato, il documento che tocca da vicino il settore musicale, intrecciando formazione e produzione artistica. Una proposta costruita assieme ai tanti soggetti e portatori d’interesse incontrati nel corso della legislatura, capace di determinare la Delega al Governo in materia di Cultura umanistica, che l’iter parlamentare – ricorda Ferrara – ha inserito, al comma 151 G, nel processo di attuazione della riforma in materia di sistema nazionale di istruzione su alcuni punti chiave. L’esperienza musicale ed artistica, come ci insegna il messaggio del Maestro Abbado, merita di essere garantita a tutti, così come i giovani talenti vanno tutelati nel loro percorso di accesso all’Alta Formazione e all’Università».
«La protesta civile di domani è più che comprensibile, ma anche particolarmente significativa, perché accompagnata da una serie di concerti nelle piazze di tutta Italia per ribadire la bellezza e il ruolo della musica, non solo per gli appassionati, ma per tutta la comunità».
«Le problematiche legate alla formazione, alla fruizione, come pure al diritto di restituire al pubblico anni di studio – conclude Ferrara – sono comuni a gran parte delle istituzioni artistiche, a partire dalle Afam, le accademie di alta formazione artistica e musicale, che aspettano da 16 anni di risolvere l’impasse attuativo rispetto alla legge 508. Non ultima l’urgenza di procedere al passaggio dei corsi di diploma di II livello dalla fase sperimentale a quella ordinamentale, con l’equipollenza alla laurea magistrale prevista dalla stessa norma. Un diritto non più rinviabile richiesto a gran voce da docenti e studenti».