Cultura della legalità, contrasto e prevenzione dei comportamenti a rischio fra i giovanissimi, integrazione delle attività formative e di dialogo tra gli studenti e gli specialisti delle Forze di polizia, rischi legati all’uso delle nuove tecnologie.
Sono i temi principali, oggetto del Protocollo d’Intesa di Contrasto al Bullismo, sottoscritto questa mattina a Torino, tra Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Regione Piemonte (assessorati all’Istruzione, Pari opportunità, Politiche Sociali, Polizia locale), Questure di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta.
La firma del protocollo d’intesa, che rinnova per il prossimo triennio 2015-2018 l’impegno congiunto di diversi protagonisti istituzionali, è il traguardo di un percorso che già da alcuni anni vede impegnate istituzioni e forze di polizia in diverse attività nell’ambito della prevenzione del rischio e della promozione del benessere a scuola. L’esigenza è quella di rafforzare le sinergie già consolidate in materia di bullismo e disagio attraverso la programmazione di nuovi incontri informativi nelle scuole del territorio, approfondimenti su come prevenire o gestire eventuali comportamenti a rischio, percorsi di apprendimento con i ragazzi e le loro famiglie sui rischi delle nuove tecnologie, formazione del personale docente e dei dirigenti scolastici sulle tematiche dell’educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva, distribuzione della nuova edizione del volumetto “Bulli e Bulle? No grazie”, con le due versioni rivolte una agli studenti e l’altra a insegnanti e genitori.
“Il rinnovo del Protocollo per la prevenzione e il contrasto al bullismo – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari – rappresenta un’ulteriore azione a favore dei ragazzi e delle loro famiglie per evitare comportamenti a rischio, attraverso corsi di informazione-formazione riconducibili alle tematiche dell’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva. Lo scopo del Protocollo che abbiamo siglato è anche quello di veicolare le esperienze migliori realizzate sul territorio regionale in modo da accrescere la cultura del dialogo tra le scuole e tra queste e le Istituzioni, favorire il benessere scolastico e le attività riparatorie e pratiche di ricomposizione del conflitto”.
Spetterà ad un tavolo tecnico interistituzionale stabilire annualmente gli obiettivi da raggiungere, la programmazione degli interventi, la progettazione delle attività proposte dagli enti firmatari, la modalità e la promozione delle stesse, la realizzazione, il coordinamento ed infine il monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese. Un lavoro che ha portato a risultati consistenti nello scorso triennio: dal 2012 al 2015, infatti, sono stati 456 gli incontri svolti nelle scuole di ogni ordine e grado dalle Questure e dell’Arma dei Carabinieri nelle scuole delle province piemontesi (170 scuola primaria, 161 scuola secondaria di 1° grado, 125 scuola secondaria di 2° grado), per un totale di 38.500 studenti coinvolti.