Lucia nacque a Siracusa nel 283 d.c. periodo della dominazione romana dell’Imperatore Diocleziano. Rimasta orfana di padre, accompagnò la madre Eutichia in pellegrinaggio sulla tomba di Sant’Agata che, si diceva, fosse Santa miracolosa e che fosse sufficiente toccarne la tomba per trovare l’agognata guarigione. Nel caso di Eutichia si trattava di forti e continue emorragie. Durante la notte, Lucia si addormentò proprio vicino alla tomba della Santa e sognò Sant’Agata che le prometteva la guarigione della madre, cosa che avvenne puntualmente. Fu così che Lucia decise di fare voto di castità e di dedicare la propria vita e i propri averi ai più poveri e bisognosi. Il fidanzato cui era stata promessa, si insospettì del suo comportamento e la denunciò come cristiana. Processata in quei tempi di feroce persecuzione dal prefetto Pascasio, venne prima condannata ad essere esposta con le prostitute, ma nessuno riuscì a portarla nei luoghi dei postriboli. Il suo corpo era diventato pesantissimo e nemmeno uomini molto forti e con l’aiuto di buoi riuscirono a smuoverlo. Condannata poi a morte, venne sottoposta a torture di ogni genere e alla fine sgozzata, sembra, da Pascasio stesso. Tra queste torture, con ogni probabilità, vi fu anche quella dell’estirpazione degli occhi che, secondo leggenda, rinacquero più belli di prima.
La venerazione di Santa Lucia cade il 13 dicembre e fu istuitita antecedentemente a quel calendario gregoriano che spostava di 10 giorni tutti i giorni del calendario stesso e che aveva fatto coincidere la festa con il Solstizio d’Inverno. Giunge ai giorni nostri, dunque, l’immagine della luce del sole che se ne va, (occhi estirpati ) e luce del sole che ritorna (occhi rinati). Non è dunque un caso il ben noto detto: “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”.
Buona Santa Lucia tutti!
Paolo Nissotti