“Salvare il Servizio sanitario nazionale”. E’ questo l’obiettivo dello sciopero di 24 ore che domani graverà sul comparto sanità di tutta Italia. Incrociano le braccia, i medici, mercoledì 16 dicembre, giornata in cui è dichiarato lo sciopero generale per l’intera giornata. A livello territoriale Asl Novara e Azienda ospedaliera Maggiore hanno già annunciato che i pazienti e gli utenti potrebbero andare incontro a possibili disagi, anche se “l’Azienda cercherà di sopperire, ove possibile, ai disagi che potrebbero verificarsi durante lo sciopero. Saranno assicurate tutte le prestazioni indispensabili garantite per legge a salvaguardia dell’emergenza-urgenza e della salute dei cittadini”.
“La situazione generale è la seguente – spiega il dottor Aurelio Prino, referente Sanità Cgil – assistiamo ad un reale definanziamento della sanità pubblica che ha annullatto il Patto di salute delle regioni. In Italia disattendiamo le regole europee, facendo lavorare contrattisti, gettonisti e quant’altro. Adesso c’è la resa dei conti: con il blocco delle assunzioni e l’orario europeo si rischia di mandare a picco la sanità. Nel Novarese, che non brilla particolarmente per la sua situazione, ci sono vecchi problemi irrisolti: problemi di organico, di blocco assunzioni, di piano di rientro che ha profondamente penalizzato il settore. Ci sono situazioni critiche. L’ultimo dato ci dice che tra il 2016 e il 2017 ci sarà una perdita di 25 mila medici in Italia. E’ una questione drammatica dovuta alle folle politica di questi anni che non è una manifesta spinta verso il privato, ma un modo per portare gli ospedali pubblici ad essere frequentati da un’utenza molto diversa da quella attuale”.
Duecentomila camici bianchi saranno interessati dalla protesta. A rischio visite, interventi chirurgici e assistenza, mentre saranno comunque garantite le urgenze: il tutto per un totale di circa 2 milioni di prestazioni sanitarie e 40mila interventi chirurgici.