Ha vissuto la sua vita con coraggio, con la forza di un leone, sostenendo in prima persona le battaglie radicali di giustizia e libertà combattute sempre con grande determinazione. Infermiera, 59 anni, Dominique Velati ha sempre saputo prendere le sue decisioni, anche l’ultima.
A settembre scopre di essere malata di cancro al colon. Immediato l’intervento chirurgico, poi, naturalmente, le necessarie cure chemioterapiche. Infine una diagnosi tranchant: il tumore si era esteso al fegato, le metastasi, ormai, stavano prendendo possesso del suo corpo.
Dinanzi ad un calendario, Dominique ha contato le settimane che le mancavano alla fine. Da un anno a tre anni con chemioterapia, da un mese a tre al massimo senza.
Da qui una scelta che per Dominique è stata quella naturale: l’eutanasia.
Dominique abitava a Borgomanero, in un appartamento che non vedrà mai più. E’ partita per un viaggio senza ritorno che lei ha deciso comunque di affrontare. Per non perdere la propria dignità di essere umano, per affermare il proprio diritto di decidere se vivere o morire fino all’ultimo.
Dopo la terribile diagnosi, Dominique ci ha messo poco ad informarsi sulle procedure necessarie per andare in Svizzera a morire. Perchè di questo si tratta. 12.700 euro mila euro e da due a cinque minuti, prima di entrare in un sonno profondo, prima che il cuore smetta di battere.
Ha scelto questa strada, convinta, da anni, del diritto che l’uomo ha di poter decidere la sua sorte, soprattutto quando la malattia non ti lascia scampo.
Perchè tollerare un dolore inutile? Perchè prolungare una vita che certamente si tradurrà in morte, tra dolori atroci e perdita di coscienza e dignità? Il suo pensiero, sul fine vita, è sempre stato molto noto negli ambienti professionali che frequentava, ma anche e soprattutto tra gli amici che le sono stati vicini fino alla fine. Quelli veri, quelli che l’hanno accompagnata in questo percorso, pur soffrendo per la consapevolezza che quella cara amica, presto, non sarebbe più stata tra loro.
“Il mio corpo mi sta abbandonando. Mi sento serena – ha detto negli ultimi giorni – tranquilla, è una sensazione di pace favolosa”.
Un ultimo desiderio da parte di Dominque che si è aperta dinanzi alle telecamere di Servizio Pubblico, quello di tornare a parlare di testamento biologico. “Vorrei che gli italiani si svegliassero. Parlatene!”.