Ormai non piove da circa 60 giorni. E lo smog diventa un problema per tutte le città, specie quelle dove il traffico è più intenso.
Mentre nelle metropoli si assumono provvedimenti forti e determinati contro la diffusione delle polveri fini, come le targhe alterne o lo stop alle auto, a Novara le misure introdotte hanno riguardato la gratuità dei mezzi pubblici nei week end e un’ordinanza, emanata dal sindaco Ballarè, che limita a 12 le ore giornaliere per l’accensione degli impianti, fino al 15 aprile 2016, alla luce del perdurare dei superamenti dei limiti normativi di polveri sottili nell’aria e del fatto che il riscaldamento costituisce uno degli elementi che maggiormente contribuiscono a tale situazione.
Scelte che hanno suscitato non poche polemiche da parte di cittadini che ritengono, al contrario, sia arrivato il momento di assumere decisioni più forti.
“Se a loro basta il Musa a Novara no! – dice polemico il capogruppo di Io Novara in consiglio comunale Daniele Andretta – anche perché non è la panacea di tutti i mali anche se il provvedimento è stato fatto digerire ai Novaresi proprio con lo scopo di migliorare la qualità dell’aria. Oggi scopriamo che quel costosissimo sistema che i nostri concittadini pagano ogni giorno non è stato in grado, da solo, di ottenere risultati di rilievo. Ma, ancora più grave, l’amministrazione, dopo Musa, non ha fatto più nulla! Evidentemente a Ballarè ed alla sua giunta quanto realizzato basta. A noi no!”
“Il movimento civico “Io Novara”, tramite i gruppi di lavoro, ha predisposto una serie di proposte a tutela della salute pubblica, andando a verificare altre cause di inquinamento come il riscaldamento dei condomini e dei grandi insediamenti industriali, oltre a quelli commerciali che, in un inverno mite come questo, continuano a pompare calore come in un periodo di grande gelata. E’ evidente come il tema debba essere affrontato nella sua completezza a partire da una verifica puntuale delle emissioni inquinanti prodotte dalle industrie che possono trovare forme di incentivo (ovviamente non solo locale) per una riconversione delle produzioni attraverso sistemi meno impattanti dal punto di vista ambientale”
“Così come possono essere utili i comportamenti virtuosi dei cittadini (minor utilizzo di auto, incentivi all’uso dei mezzi pubblici) che debbono però essere messi nella condizione di poterli attuare: se il sistema delle piste ciclabili è carente, e quello del trasporto è ridotto all’osso, non possiamo pretendere molto di più. Cominci l’amministrazione a fare la sua parte! Poi chieda ai novaresi di adeguarsi”.
“Non dimentichiamo che Novara dista 40 chilometri da Milano e che Milano è uno dei centri più colpiti sul nostro territorio. Appare strano che a Milano ci sia forte preoccupazione, mentre a Novara sembra quasi che qualcuno voglia far credere che vada tutto bene e che il massimo sia stato già fatto. Serve molto di più perché la salute è un bene fondamentale che deve essere preservato”.
Fino al 20 dicembre, i dati delle polveri fini sulla provincia di Novara non erano certo incoraggianti: 42 superamenti del limite massimo consentito per non oltrepassare la soglia di allarme dal primo giorno dell’anno fino a qualche giorno fa. 35 i giorni invece concessi come tetto massimo. Una situazione che non appartiene soltanto alla città di Novara, ma un po’ a tutte le città della pianura Padana. Paragonabili a Novara anche Alessandria ed Asti, mentre altre province piemontesi stanno decisamente meglio. Negli ultimi giorni, complice anche la diminuzione del traffico durante le giornate di festa, i dati sembrano migliorati.
Mercoledì, in consiglio regionale, si discuterà il question time presentato dal consigliere Diego Sozzani: “La speranza – dice Sozzani – è che, senza attendere risoluzioni regionali o ministeriali, stante il perdurare delle condizioni meteo ancora per diversi giorni, l’amministrazione comunale novarese – e non solo quella – si attivi responsabilmente per abbassare i livelli di inquinamento dell’aria”.
E c’è chi propone, comunque, un’azione coordinata tra centri urbani geograficamente vicini e affini in termini di problematiche legate all’inquinamento. Fabio Tomei, del Carp, si pone alcune domande: “La rete cittadina delle piste ciclabili è sufficiente? La risposta è no: da molti anni non ne vengono costruite di nuove ed intere zone della città ne sono sprovviste. E ancora, il trasporto pubblico è stato potenziato? La risposta è no, i parcheggi d’interscambio non sono stati né pubblicizzati né collegati adeguatamente ai bus e non sono sufficienti bus gratuiti per un paio di giorni all’ anno. Le strade di Novara vengono lavate sistematicamente? La risposta è no, nonostante che a Novara, per fortuna, l’acqua non manca. Sono stati realizzati sensi unici nelle principali arterie allo scopo di migliorare la mobilità? Anche qui la risposta è no”.
“E’ perciò chiaro che oltre ai provvedimenti a livello nazionale e internazionale per migliorare la qualità dell’aria, molti interventi possono e debbono essere assunti localmente in tempi brevi da parte dei Comuni italiani e, in particolare da parte dei Comuni della Pianura Padana, sia a livello singolo che coordinato”.