“In questo anno, Novara ha fatto molti passi avanti”: sono le parole del Sindaco Andrea Ballaré che affida ai social il suo discorso di fine/inizio anno. Un discorso che parte dal presupposto che il 2015 sia stato “un anno difficile a Novara come in tutto il Paese”. Ma il primo cittadino ravvede e riporta un cambiamento del sentimento dei Novaresi “che negli ultimi mesi hanno ritrovato il sorriso e un po’ di ottimismo, complice anche l’andamento dell’economia nazionale e la voglia di uscire da una crisi brutta e troppo lunga”.
Sorrisi che Ballarè imputa all’azione amministrativa condotta dalla sua squadra. E ovviamente, in pole position, i meriti vanno a quel piano della sosta tanto decantato dalla maggioranza quanto contestato dai cittadini e dagli utenti, quella Musa ispiratrice che pare essere diventata un “premio” generosamente elargito da Ballarè e compagni ai novaresi.
“Dopo 10 mesi e l’introduzione di modifiche derivanti dall’ascolto dei cittadini da parte dell’Amministrazione, il piano sta raggiungendo i suoi obiettivi. Oggi chi cerca parcheggio in centro lo trova (prima no) e costa meno di prima, oggi i residenti del centro storico (che non hanno box) parcheggiano gratis e quindi abitare in centro non é più un handicap, oggi ci sono molti più posti per parcheggiare (sono stati costruiti due nuovi parcheggi – Passalacqua e Agenzia delle Entrate), oggi ci sono cartelli luminosi che ti dicono dove andare senza perdere tempo, oggi con gli abbonamenti trovi sempre parcheggio a costi molto bassi, oggi Novara é meno inquinata rispetto a prima (e questo lo dice Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente)”.
“Vi ho regalato Musa nel 2015. Gioite Novaresi!”, sembra di leggere tra queste righe. Viene da pensare, per contro, a quel gran polverone che si è sollevato non solo all’avvio di Musa, ma continuamente, giorno dopo giorno, quando arrivano decine e decine di segnalazioni sull’inefficacia del Piano, sui problemi che sta suscitando ai cittadini e soprattutto sui costi che impone, tanto che Musa, tanto elogiata da Ballarè, è stata ribattezzata come “nuova tassa”.
Se Musa è certamente l’iniziativa per cui Ballarè verrà ricordato nella storia di Novara, ci sono altre questioni che caratterizzano la sua amministrazione.
“Nel 2015 ha aperto il Circolo dei Lettori e la Caffetteria del Broletto, trasformando il Broletto nel cuore della città. Poi ha aperto Canavacciuolo al Teatro Coccia. Si é detto molto su questa apertura. Io dico che se uno dei più importanti chef italiani decide che vuole aprire il suo primo bistrot a Novara, nel contesto del Teatro Coccia, investendo oltre 1 milione di euro e divenendo punto di attrazione per gente da fuori città e riferimento anche per i nostri ristoratori, non possiamo che rallegrarcene”.
E ancora: i dehors, “tutti finalmente luminosi, belli, riscaldati”. E poi la “rinnovata” attrattività dei negozi: “Nel 2015 ha aperto il marchio internazionale H&M, Zara continua a stare aperto, nonostante le cassandre locali, presto aprirà un altro importante operatore del settore dell’abbigliamento di altissimo livello, e molti negozi storici stanno investendo per ampliarsi e modernizzarsi”.
Il Sindaco dice anche che “il centro storico é più bello ed é luogo vissuto da tutti i cittadini in ogni momento”, arrivando addirittura a contemplare la movida novarese “ormai punto di riferimento per tutta la provincia ma consente ai nostri ragazzi di restare in città senza prendere l’auto per andare lontano, con le conseguenti preoccupazioni dei genitori”.
Ballarè va avanti autoelogiandosi per il rinnovo del mercato coperto (senza ricordare, però, i grossi problemi che gli operatori denunciano ormai da mesi e rimasti tali in tutto questo tempo), il teatro Coccia, il Faraggiana che, dice il primo cittadino, “abbiamo fatto con gli artisti di Novara e così il Faraggiana sarà ancora di più la casa dell’arte, della danza, della musica e del teatro di Novara”. Peccato che prima dell’affidamento si sia scatenata una guerra così feroce che alla fine la Giunta ha dovuto desistere dal tentativo di trasformare il Faraggiana in una multisala buttando al vento decenni di storia.
Altro progetto il famoso “cuore verde” di Novara, con un Parco dei Bambini che verrà rinnovato grazie al milione e 300 mila euro chiesti e ottenuti dalla Fondazione. Ottima cosa, se non fosse che a fronte di tale elargizione, la Fondazione abbia optato per un contributo decisamente ridotto a favore del campus universitario che, è vero, sarà il vero cuore della città, ma che non potrà essere completato nella sua parte pubblica. I promotori hanno infatti richiesto 3 milioni di euro alla Fondazione per il completamento dell’opera. Peccato ne siano arrivati molti meno. Del resto, se non fosse per il “cuore verde” di Novara, di Ballarè e di questi ultimi cinque anni di amministrazione della città non si ricorderebbe alcuna opera o iniziativa originale (Musa a parte, ovvio…). E ancora l’arrivo della facoltà di giurisprudenza e la riqualificazione di sant’Agabio, con il Centro di Ricerca per le Malattie Autoimmuni.
“Stop. Mi fermo altrimenti andiamo direttamente nel 2016 – conclude Ballarè – Io credo veramente che la nostra Novara stia crescendo, stia diventando una città che crea lavoro, occasioni, che vuole essere protagonista a livello piemontese ma non solo. I prossimi anni saranno fondamentali. Il nuovo Ospedale e la Città della Salute saranno una occasione incredibile da sfruttare al massimo. Lo faremo”. Faremo? Mica male come proposito per il nuovo anno, considerato che a giugno di sono le elezioni amministrative… Che a questo punto Ballarè è strasicuro di aver già vinto.
W l’ottimismo! E… buon 2016 a tutti!