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Novara

Parco del Ticino: nel CdA, l’Ovest Ticino rimane a bocca asciutta. Sindaci sul piede di guerra

Colpo grosso del Biellese e del Vercellese al Parco del Ticino dove rimane a bocca asciutta, letteralmente, l’Ovest Ticino, pur essendo il territorio su cui si estende la fetta maggiore di area naturale, Colpa della legge regionale che prevede una nuova veste e nuove competenze per l’area del Parco del Ticino e dei Lagoni. In buona sostanza, l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, si amplia e va ad accogliere, dal 1° gennaio, anche la Riserva naturale della Bessa, la Riserva naturale delle Baragge, la Riserva naturale del Parco Burcina Felice Piacenza, il Parco naturale delle Lame del Sesia, la Riserva naturale della Garzaia di Villarboit, la Riserva naturale della Garzaia di Carisio, la Riserva naturale della palude di Casalbeltrame, la Riserva naturale dei Canneti di Dormelletto, la Riserva naturale di Fondo Toce, la Riserva naturale di Bosco Solivo, la Riserva naturale del Monte Mesma, la Riserva naturale del Colle di Buccione. Una riunificazione che limita e distribuisce con la regola del “un comune un voto” i posti nel consiglio di amministrazione. Ieri sera le nomine: su sette posti, quattro sono occupati da rappresnetanti del Biellese e del vercellese, uno da un rappresnetante degli agricoltori (vercellese anch’egli), uno per Novara (Pietro Mocchetto, ex presidente del Parco) e uno per il Vco.

Nessun ruolo per l’Ovest Ticino dove paradossolamente l’area naturale si estende maggiormente.

“A rigor di logica ci potrebbe anche stare – spiega Davide Ferrari, sindaco di Galliate – ma se si applica una regola del genere al territorio del quadrante, è chiaro cheviene a mancare la rappresentatività del territorio. In tutto si parla di circa 60 comuni, 39 nell’area delle terre d’acqua che ha il 20% di superficie naturale; il restante 80% si trova invece nella zona del Ticino e del lago Maggiore con comuni che hanno il maggior numero di abitanti e soprattutto la fetta più grossa di area naturale. Abbiamo perso la rappresentatività. E la cosa è preoccupante, specialmente in un momento in cui le aree naturali richiedono grande attenzione”.

“Ci eravamo già fatti promotori di un’iniziativa che ha coinvolto i comuni dell’Ovest Ticino, chiedendo direttamente a Chiamparino di rivedere la normativa che penalizza il nostro territorio e non tiene conto della grandezza dell’area parco riferita ai grandi comuni – commenta Massimo Marcassa, sindaco di Oleggio – L’Ovest Ticino è pesantemente penalizzato a vantaggio di tanti piccoli comuni dell’area del Vercellese e del Biellese. Siamo ancora in attesa di una risposta dalla Regione. Ce l’aspettavamo certamente prima della convocazione del 7 gennaio. Alla riunione di ieri tutto era già deciso. Alcuni comuni avevano già individuato le persone da inserire nel cda, forti del loro voto. Abbiamo chiesto che ci fosse quantomeno una rappresentatività del territorio, proponendo nomi di Galliate, Arona, Pombia. Siamo rimasti completamente inascoltati. I giochi sono stati fatti in altre sedi. A questo punto, speriamo almeno che l’assessore Valmaggia e il presidente Chiamparino possano tenere conto della candidatura di un rappresentante dell’Ovest Ticino nella nomina del Presidente. Questo compenserebbe una composizione non condivisa dell’attuale cda. Se questo non avverrà significa che ancora una volta logiche politiche avranno prevalso su logiche di rappresentatività”.

“Ieri sera alla riunione della Comunità del Parco del Ticino a Villa Picchetta si è consumato l’ennesimo atto di democrazia dei numeri seppellendo la democrazia partecipativa di rappresentanza dei territori – conclude Alberto Pilone, sindaco di Pombia – La causa di tutto questo è anche frutto della disattenzione e della inutilità degli attuali vertici della Provincia di Novara che noncuranti del territorio e dei maggiori comuni del vecchio Parco del Ticino hanno venduto la compartecipazione nel cda del nuovo Parco di comuni come Galliate, Bellinzago, Oleggio, Pombia, Varallo Pombia, Borgo Ticino, Dormelletto, Arona, Oleggio Castello, Comignago, Gozzano. Questa incresciosa situazione mi porta a pensare che la Provincia di Novara non ha a cuore i veri problemi del Parco ma di fatto ha elemosinato solo un posto nel cda che sa di vecchio stampo partitico. Che delusione! La nostra Provincia sui reali problemi è assente ma sempre presente per occupare posti di comando”.

Il prossimo 19 gennaio verrà nominato il presidente che sostituirà l’attuale commissario Marco Avanza.