Dopo la torrida estate che ha costretto gli ambulanti del mercato coperto di viale Dante a lavorare in situazioni al limite del collasso con 30 gradi quotidiani, oggi, gli stessi operatori lottano, invece, contro il freddo della struttura.
“Ci sono lampade a infrarossi che però non funzionano. In realtà non c’è nemmeno la cabina dell’Enel a cui attaccare la corrente. Credo che il problema sia questo”.
E’ lo sfogo amaro di Mauro Zaffaroni che, insieme ad alcuni colleghi, lamenta una situazione ormai fuori controllo: “Di quello che abbiamo denunciato mesi fa non è stato risolto quasi nulla. Ascensore a parte. E’ vero che siamo ambulanti e che, quindi, siamo abituati a lavorare al freddo, ma se abbiamo una struttura nuova con la possibilità di essere almeno un po’ riscaldata, perchè non utilizzarla al meglio? I clienti si lamentano: sanno che stanno andando in un mercato, ma sanno anche che i padiglioni sono nuove e dovrebbero essere più funzionali. Purtroppo, non è così”.
Una lotta che va avanti da mesi: “Abbiamo parlato con tutti gli amministratori e i tecnici, abbiamo fatto decine e decine di riunioni. Niente da fare. Sull’argomento sembra ci sia un’indifferenza inspiegabile”.
Finchè qualcuno non ha deciso di esprimere il proprio dissenso con un’azione incisiva: “Ho fatto sospendere l’affitto – spiega Zaffaroni – Non per non pagarlo, l’ho solo sospeso, ma per far capire a chi di dovere che certe cose devono essere fatte e a certe domande un amministratore pubblico deve rispondere”.
Un freddo intenso, quello che si accumula sotto i padiglioni di viale Dante: “Tra l’altro anche le porte sono state fatte male. Chi entra deve aprire e chiudere completamente facendo entrare ancora più freddo. Abbiamo proposto di mettere una molla, a spese nostre, sopra le porte in modo che si chiudessero da sole. Non l’hanno permesso. Quest’estate, con il caldo che abbiamo sofferto, abbiamo comperato le tende per quelle finestre che non avevano vetri oscuranti, ce le hanno fatte togliere perchè non erano ignifughe”. Mancano anche i pozzetti in mezzo al mercato: “Ci fosse una perdita da qualche tubo si allagherebbe tutto il mercato”.
Insomma, “non si può lavorare così – conclude Zaffaroni – Sarebbe utile che tutti noi, operatori del mercato coperto, ci unissimo e, con voce unanime, presentassimo le nostre richieste”.