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Novara

Eutanasia: anche a Novara si è aperto il dibattito con Welby e Mancuso

Per la prima volta, la città di Novara si apre al dibattito sul tema del fine vita e dell’eutanasia. E lo fa con un convegno (I limiti del vivere: le criticità del fine vita) promosso da Assocazione Tutela dei Diritti del Malato che sabato mattina ha schierato al tavolo dei relatori personaggi che, su questo argomento, hanno avuto davvero tanto da dire.

A partire da Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che si è presentata come “criminale” per l’azione di autodenuncia promossa dai Radicali con la quale gli stessi si prestano ad “aiutare” coloro che, malati terminali, decidono di “staccare la spina”. E poi il racconto di lei e di Piergiorgio e delle tante amicizie che la legano a persone come Dominique Velati, alla quale Mina ha dedicato questo convegno di Novara. Testimonianze toccanti e parole forti per trasmettere il proprio pensiero: quello di permettere ai malati di poter scegliere come vivere e come morire.

Dopo di lei Carlo Pasetti, medico neurologo che, da un punto di vista scientifico, ha sviscerato la questione, ripresa poi, sotto il profilo giuridico, dall’ex ministro e presidente del CSM Renato Balduzzi.

Affascinante la riflessione di Vito Mancuso che ha parlato soprattutto di libertà e di scelte soggettive. Un intervento che ha riscosso fluenti applausi dal numeroso pubblico dell’Auditorium della BPN. Ha concluso il professor Eugenzio Mazzarella, docente di filosofia all’Università di Napoli.

Tra gli spettatori, insieme alle autorità, tanti medici e tanti volontari che lavorano nell’mabito delle cure palliative. Ma anche persone che hanno ascoltato i duversi interventi e che, al termine, hanno espresso una loro opinione, in sede di dibattito.

Nel corso del convegno, il presidente dell’Associaizone Tutela dei Diritti del Malato, ha premiato Michel Peruch, lo studente del Liceo Artistico che ha elaborato il logo della onlus.