Mentre a sinistra il Sindaco uscente Andrea Ballarè macina iniziative a go-go nel tentativo di ribaltare un dato di impopolarità ormai conclamato, nel centrodestra gaudenziano (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia), orfano di evidenti leadership super partes si registrano continui colpi di scena, degni ormai di una commedia all’italiana.
Dopo il “no grazie” alla candidatura di Alessandro Canelli per la Lega Nord, che sarebbe scaturito in queste ore dal famoso “tavolo nazionale” – che pare ormai avere voce in capitolo in ogni querelle di campanile – ha preso quota l’ipotesi di una candidatura appannaggio di Fratelli d’Italia, imposta direttamente da Ignazio La Russa, ovvero quella di Gaetano Nastri. Più di un’ipotesi in effetti visto che i rumors torinesi parlano di una ufficializzazione della discesa in campo dell’onorevole novarese già lunedì, sembra con la benedizione di Forza Italia sotto la Mole.
Una candidatura “a sua insaputa”, visto che il parlamentare, ancora nelle ore scorse, negava ai fedelissimi la sua volontà di farsi parte attiva nella disputa per palazzo Cabrino ed assicurava, anzi, un suo impegno diretto per le primarie, già sperimentate in altre occasioni dal partitino di cui è autorevole esponente. E che, non più tardi di un paio di mesi fa, allontanava l'”amaro calice” a suon di smentite e comunicati stampa.
Insomma, dopo aver osteggiato per mesi l’imposizione della candidatura del leghista Alessandro Canelli suonando la grancassa del “basta ai diktat dall’alto!”, dopo aver contrapposto altri aspiranti alla poltrona di primo cittadino, a parole sempre disponibili a fare “un passo di lato” (mai in realtà concretizzato) in nome dell’unità della coalizione, dopo aver invocato (a bassa voce) le primarie come “piano B” per mettere tutti d’accordo… Ebbene dopo mesi di trattative più o meno confessate e confessabili, con contorno di tavoli, tavolini e strapuntini il risultato sembra essere questo: oggi nel centrodestra novarese gli aspiranti avversari a Ballarè non sono uno, non due ma addirittura tre!
Un effetto moltiplicatore a dir poco sconcertante, in una situazione in cui nessuno dei contendenti sembra intenzionato a farsi indietro.
Difficile lo faccia la Lega, dalle cui parti si assicura la ferma determinazione ad andare avanti visto, tra l’altro, che l'”operazione Canelli” ha già prodotto un risultato piuttosto devastante per il Carroccio, con il commissariamento rispettivamente delle segreterie provinciale e cittadina. Insomma l’ipotesi di rimanere con il cerino in mano per ora non sembra alle viste.
Improbabile lo faccia Forza Italia (a livello locale), visto che il segretario provinciale Diego Sozzani ancora ieri, assicurava, tramite social, l’appoggio ad Anna Maria Mellone, confermando di averne parlato con Altero Matteoli e prendendosela con i giornali (e con chi sennò?), accusati di non dare troppa enfasi a questa scelta. “Registriamo candidature alternative sul tavolo – nota però Sozzani – e in questo senso confermo che i nomi pervenuti siano quelli di Canelli per la Lega Nord e di Nastri per i Fratelli d’Italia”.
A rendere ancora più destabilizzante il quadro è la considerazione che mentre Canelli e Mellone (sebbene fra “morti e feriti” dentro i rispettivi partiti), risultano scaturiti almeno da un confronto interno a livello locale, la new entry Gaetano Nastri piomba direttamente da Roma, frutto di un rimescolamento di carte dentro al partito e da spartizioni a livello nazionale talmente cervellotiche (se vere!) da far arrossire il buon Cencelli.
Un teatrino abbastanza stucchevole anche perché, a più di un osservatore, non è sfuggito come si continuino ad avanzare ipotesi senza minimamente fare i conti con il consenso (decisamente in calo visti i sondaggi), ovvero: è davvero difficile immaginare che, data la situazione di partenza, anche dinnanzi ad un improbabile “accordo”, i contendenti in campo riescano a convincere i rispettivi sostenitori ad affrontare una campagna elettorale “ventre a terra”, come richiederebbero invece le circostanze. Un film a Novara che il centrodestra ha già visto!
Nemmeno vale la considerazione dell’ipotetico “vantaggio” di un qualsivoglia avversario nei confronti dell’attuale amministrazione che, sarà pure impopolare fin che si vuole, ma ha dalla sua l’innegabile favore del ruolo e della carica ricoperta, oltre che del “peso” specifico del partito d’appoggio, il Pd, che dovrebbe al contrario far tremare le vene nei polsi a qualsiasi contendente.
Così come dovrebbe far preoccupare il sospetto “silenzio” del Movimento 5 Stelle dopo il lancio, ancora non ufficiale, della candidatura di Cristina Macarro, quasi a dire litigate, litigate, tanto poi la zampata finale la diamo noi…
In tutto ciò si registrano le posizioni dei movimenti civici ed in particolare di “Io, Novara” di Daniele Andretta che dalla disputa nel centrodestra si è ormai chiamato fuori, dichiarando di non condividere alcuna candidatura imposta dall’alto o attraverso “metodi di scelta che ormai appartengono a un passato lontano. La difficile situazione attuale dell’alternativa al fronte anti-Ballarè riteniamo la si possa risolvere soltanto dando la voce ai cittadini con le primarie”.
Una sfida che è già stata raccolta da Antonio Pedrazzoli di Italia Unica e che a questo punto promette anche di guardare oltre il ristretto recinto del centrodestra litigioso, nella convinzione che, appunto, il “fronte anti Ballarè” (e 5 Stelle) sia ben più ampio…
Staremo a vedere!