“Per me è un bisogno intimo, in questa solennità di San Gaudenzio, patrono della Città e della Diocesi, parlarvi del Sinodo sulla Famiglia”.
Così Monsignor Brambilla durante la sua omelia nel corso della celebrazione solenne in una basilica, come sempre gremita in occasione delle festività patronali.
Dopo la tradizionale cerimonia del fiore, la consegna degli omaggi floreali da parte delle autorità cittadine, presenti i novaresi dell’anno (un cuscino di rose era lì per ricordare la dottoressa Fossaceca, cui la città ha tributato un omaggio, dopo la sua tragica scomparsa) il Vescovo ha voluto ricordare i lavori del Sinodo cui ha partecipato che “è diventato il Sinodo della famiglia. Ho partecipato come “novizio” dell’assemblea ed è stata un’esperienza di cattolicità, di sinodalità, di apostolicità. Sono stati giorni intensissimi di cattolicità dove la Chiesa si è aperta al mondo delle famiglie e alle famiglie del mondo, lasciandosi interrogare, inquietare, quasi travolgere dalle diversissime situazioni delle famiglie da Occidente a Oriente, da Settentrione al Sud del mondo, avvicinandosi a questo roveto ardente dove scorgiamo la vita umana nel suo stato nascente”.
La famiglia dunque, che va rivissuta come il buono che la nostra società deve tutelare, reinventare, riproporre. “Per questo tutti coloro che hanno responsabilità sociale e politica non solo devono fare molto per la famiglia e metterla al centro della loro azione e legislazione, ma possono fare ancor di più. Se la “voglia di comunità” non vuol essere solo emozionale o funzionale, ma reale, anche la vita della nostra città deve scoprire il ruolo centrale della famiglia”.
Senza dimenticare la nostra città: grande commozione ha suscitato la carezza che Monsignor Brambilla ha riservato al cuscino di fiori che, accanto ai tre premiati Novaresi dell’Anno, era dedicato a Rita Fossaceca, il medico novarese tragicamente scomparsa “presente qui oggi accanto a noi”.
Con la consueta disponibilità agli organi di stampa Monsignor Franco Giulio Brambilla ha dedicato ai giornalisti alcuni minuti al termine della funzione religiosa: i nuovi progetti solidali per una “carità che deve essere educativa, che coinvolga l’altro nella sua capacità di responsabilità”. La nascita della comunità lavoro, un progetto di due anni nato su un’area che sarà destinata a social house. L’emporio solidale gestito dalla Caritas che viene inaugurato proprio in questi giorni e il desiderio del Vescovo di poter celebrare il Giubileo dei disabili e delle loro famiglie.
Ecco qui il video con le dichiarazioni di Monsignor Brambilla
Maria Rosa Marsilio