E’ bello svegliarsi la mattina presto sapendo che, prima di arrivare in ufficio, passando in auto, si possono ammirare tutti quei manifesti con i quali il sindaco di Novara sta parlando alla città. Ops, scusate! Sta comunicando alla città il bilancio di fine mandato, ossia “i risultati” di questa amministrazione. E stamattina, giunta alle porte di Novara, ecco che appaiono i nuovi “spot” grafici ed elettorali di Ballarè. Stavolta, sono i temi dell’ambiente e della cultura ad allietare la giornata.
Il primo manifesto è quello su cui compare una mucca. Sì, una mucca: Eccola:
Bello vivere nel verde: Novara sarà anche la dodicesima città più verde in Italia, per dimensioni ed estensioni di parchi ed aree giochi. Ma sulla qualità…c’è già chi fa degli appunti al primo cittadino: “Questa sì che è propria una bufala! – tuona l’ex sindaco di Novara Armando Riviera, oggi attento cittadino – Il verde che è stato realizzato dalle altre amministrazioni (di quella da me guidata mi limito a citare il parco delle Betulle, mezza dozzina di parchi nei diversi quartieri e frazioni e il rifacimento dell’Allea) è di fatto in rovina per assoluta mancanza di manutenzione. Centinaia di metri di siepi letteralmente cancellate, sostituite da recinzioni tipo far-west. Aiuole ovunque distrutte dalla trascuratezza, potature e scalvature praticamente inesistenti stanno mettendo in pericolo un patrimonio arboreo secolare. Resta il fatto che aggiungere allo zoo elettorale, il bovino, è anche visivamente un infortunio politico – pubblicitario. Il verde ve lo siete proprio mangiato”. Eh sì, perchè la mucca il verde se lo mangia letteralmente, come commentano diversi cittadini sui social, alla vista del nuovo manifesto.
Tant’è, si va avanti imperterriti. E dopo la mucca, ecco il cigno…
A decantare le scelte artistiche di qualità che hanno portato il Coccia ad ottenere l’84% in più del contributo statale. Contributo elargito dal Fus (il Fondo Unico per lo Spettacolo), peraltro in netto aumento non solo per il teatro Coccia, ma sulla base di una variata normativa basata su calcoli matematici differenti rispetto agli scorsi anni.
Sul tema, la polemica si trascina pesantemente e le domande si infittiscono: innanzitutto, chi ha pagato questi manifesti? Non ci sono (fin qui non sono state presentate) delibere o determine che sanciscano l’adesione di eventuali sponsor alla campagna di comunicazione, anche se dalla sua pagina Facebook, il sindaco tira in ballo privati non meglio definiti che avrebbero finanziato il tutto. A rigor di logica, qualora fosse finanziata da sponsor, gli stessi dovrebbero almeno comparire con i propri loghi. A voler ben guardare “nemmeno esiste un vero bilancio di fine mandato (depositato agli atti) ma solo la sua promozione pubblicitaria” come ha fatto notare in consiglio ieri Silvana Moscatelli.
Proprio per avere lumi sulla questione, interviene il consigliere Daniele Andretta, capogruppo di “Io, Novara”: “Il senso civico di un cittadino probabilmente neanche ci penserebbe ad arrivare a spendere i soldi di una comunità in questo modo. A noi non convince per nulla questa campagna, ecco perché abbiamo chiesto al Sindaco di richiedere un parere-consulenza alla Corte dei Conti, affinché finalmente si faccia chiarezza”.
Durante il consiglio comunale di ieri non se n’è parlato – dopo che Io, Novara aveva presentato una mozione sul tema – perché la maggioranza (ma non tutta) ha preferito rinviare l’argomento che a questo punto piomberà nell’aula di palazzo Cabrino già il prossimo lunedì. Un passaggio che ha anche evidenziato una spaccatura fra gli stessi sostenitori di Ballarè, alcuni dei quali avrebbero preferito discutere subito la questione (Diana, D’Intino, Pronzello e Reali). Vedremo come finirà…