Da 50 a 500 euro: con una delibera di Giunta, il Comune di Novara cerca di arginare un fenomeno alquanto diffuso, ossia quello del mancato rispetto dei limiti di orario imposti da apposita ordinanza agli esercizi di somministrazione, alle attività commerciali e artigianali e alle sale gioco. Per chi non rispetta la disciplina vigente, dunque, le multe non solo raddoppiano, ma aumentano in modo netto: la delibera, infatti, determina “in euro 500,00 l’importo dovuto a titolo di pagamento in misura ridotta nel caso di violazioni alla disciplina dettata in materia di orari ed attività degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, delle sale da gioco e degli esercizi artigianali e commerciali operanti sul territorio comunale, nonché di orari di funzionamento degli apparecchi automatici, semiautomatici ed elettronici da gioco e degli strumenti e/o apparecchi di intrattenimento installati all’interno degli esercizi autorizzati”.
Quindi, a Novara, non rispettare la disciplina degli orari di esercizio costerà come minimo 500 euro. Cifra “eccessiva”, secondo la Fipe che dichiara: “La Giunta – commentano dalla Fipe – ha deciso di decuplicare l’importo dovuto a titolo di pagamento in misura ridotta della sanzione, fissato in precedenza a 50 euro. Fipe Confcommercio Novara è d’accordo sul principio di legittimità e di legalità del provvedimento perché è chiaro che le regole vanno sempre rispettate. Tuttavia non risulta che quello degli orari fosse un problema così sentito e diffuso in città da richiedere, quale deterrente, un tale aumento della sanzione minima. Sarebbe stato preferibile introdurre una progressività della sanzione e intervenire più duramente nei casi di recidiva, se mai ce ne fossero. Siamo comunque certi che il provvedimento sarà applicato con buon senso e invitiamo i colleghi al massimo rispetto delle regole, sollecitando, nel contempo, l’Amministrazione comunale ad alzare il livello di attenzione sulle numerose situazioni di abusivismo (come gli home restaurant) che non rispettano alcuna regola e che sono sempre più diffusi anche nel nostro territorio”.
SS