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Novara

Polizia allo sbando: sciopero della fame del segretario Sap, Michele Frisia

Dalla dimensione nazionale a quella locale: protagonista la Polizia. Lo sciopero della fame intrapreso 12 giorni fa del Segretario generale SAP Gianni Tonelli, anche sul territorio il Segretario di Novara Michele Frisia ha deciso ieri di aderire allo sciopero che continuerà per tutto il Congresso generale.

“Sono tempi bui per l’attività sindacale nella Polizia di Stato – dichiara Frisia – Un collega di Roma è stato indagato e sospeso, perché ha mostrato il reale stato del nostro equipaggiamento. Gianni Tonelli ha subito un procedimento disciplinare per aver indossato una maglietta da lui acquistata privatamente. E il personale del Corpo Forestale dello Stato si vedrà a breve annullati tutti i diritti sindacali. Come vi sentireste voi se, arbitrariamente, qualcuno decidesse che siete diventati militari e che (per esempio) dovete obbedire al Codice Penale Militare di Pace?”.

Azioni forti, quelle intraprese, nel frattempo e a fronte di tali fatti, il SAP che ha denunciato alla Procura della Repubblica il capo della Polizia e il Questore di Roma per falso.

Anche a Novara i problemi si fanno sentire – spiega Frisia – Esiste infatti una mensa (la legge le chiama “mense obbligatorie di servizio”) che permette al personale obbligato di prolungare l’orario di mangiare qualcosa di caldo. Accade infatti quotidianamente ad esempio che una Volante arresti un criminale o fermi un ricercato e non si può pensare che ogni volta il personale debba saltare il pranzo o la cena. Peccato che la mensa di servizio a volte sia chiusa. E come fare allora? La soluzione è semplice: stipulare convenzioni con i ristoranti della città, per garantire un pasto al personale. Ma per il 2016 l’unico ristorante che ha accettato la convenzione ha proposto come unico possibile menù, letteralmente: “penne al pomodoro o ragù”. E basta. Oppure “pizza margherita, prosciutto o Napoli”.

Niente acqua. Niente carne, frittata o secondo. Niente verdura. Niente frutta.
Facile capire perchè: l’Amministrazione paga, per il pranzo di un poliziotto, 4,65 euro.

“Con questi tempi di crisi come possiamo dar torto ad un ristoratore che, a fronte di un pagamento così irrisorio (e oltretutto dilazionato per mesi e mesi nel futuro), perde la possibilità di accogliere un cliente pagante? Il Sindacato Autonomo di Polizia è intervenuto subito e con forza, e pare che la mensa di servizio resterà aperta tutta la settimana a pranzo e cena”.

E infine una domanda: “E’ sempre il SAP che, ogni volta, che deve far notare allo Stato quanto poca considerazione abbia dei suoi poliziotti? Nonostante tutti i sacrifici che vengono loro richiesti, nonostante il rischio fisico e giuridico a cui sono esposti, nonostante la distanza dalla propria famiglia che viene loro richiesta”.

“Sarebbe bello – concludono al Sap – un futuro in cui lo Stato si prenda cura, come dovrebbe, dei suoi uomini”.