Una volta, in quegli edifici e spazi, sorgevano i quartieri, con le loro sedi e i loro servizi. Quando la legge ha cancellato i quartieri, molti spazi, anche a Novara, sono rimasti vuoti ed abbandonati. Da qui la decisione di affidarli alle associazioni di volontariato. Due esigenze che si coniugano bene: da una parte la necessità per il Comune di avere qualcuno che gestisca quei locali (che non sono pochi) insieme ad altri edifici di proprietà comunale, dall’altra la richiesta sempre più forte, da parte dei volontari, di nuovi spazi per svolgere le proprie attività.
Nasce da qui la delibera con la quale la Giunta ha provveduto alla assegnazione dei locali di proprietà comunale in forma diretta ad una ventina di associazioni e realtà del territorio.
«Si tratta di una decisione molto importante – ricorda il Vicesindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici con delega alla Gestione del Patrimonio Comunale, Nicola Fonzo – perché mette ordine e sistematizza contratti di locazione o di concessione in essere che necessitavano di conferma o modifica proprio per la loro utilità sociale».
«Grazie al lavoro del Servizio Patrimonio – ha proseguito Fonzo – abbiamo potuto provvedere ad accogliere le richieste delle Associazioni che avevano il titolo giuridico in scadenza, prorogandolo. In altri casi abbiamo invece riconosciuto delle situazioni che si erano modificate nel tempo; in altri ancora abbiamo deciso di ampliare gli spazi a disposizione».
«Venendo al concreto, cito tre casi emblematici. Il primo riguarda il Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta Italia, cui abbiamo riconosciuto, al fine del trasporto notturno dei malati al (e dal) Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Novara, uno spazio ambulanza in città, avendo la Associazione sede a Morghengo. Ancora, alla Lega del Filo d’Oro abbiamo assegnato dei locali presso l’ex CdQ Ovest perché non disponeva di una sede a Novara. Infine voglio ricordare anche l’aumento della metratura a disposizione della AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) per stoccaggio di materiali.
Tengo particolarmente a far rimarcare il fatto che i locali in questione erano un tempo molto spesso gestiti e presidiati dai Consigli di Quartiere; in questo modo le associazioni evitano il loro degrado, garantendone il controllo e la cura».
SS