Confartigianato la definisce “una crisi senza fine”. Il settore dell’autotrasporto dal 2007 ad oggi, nel Novarese, ha visto sparire oltre 400 imprese e 1.500 posti di lavoro; nel Vco il crollo ha travolto 234 imprese e poco meno di mille posti di lavoro.
A livello nazionale, le movimentazioni di merci su strada sono crollate del 35%, arrivando alla soglia minima di 117 miliardi di tonnellate al chilometro, contro le quasi 200 del 2008. Crollo anche per le immatricolazioni di nuovi mezzi commerciali: 13.500 in media ogni anno negli ultimi 26 mesi contro le 36.700 in media annua del periodo precrisi.
“Purtroppo i segnali di crisi non sono solo quelli delle nostre province – spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale – Come Confartigianato Trasporti abbiamo sollecitato misure di sostegno agli investimenti per innovazione e nuovi veicoli, interventi per la sicurezza e l’impatto ambientale, condividendole a livello nazionale con il cartello delle associazioni dell’autotrasporto italiano”.
“Abbiamo giudicato con favore la Legge di Stabilità 2016 perché contiene i temi concordati dal Governo con la categoria dell’autotrasporto, ma ad oggi esprimiamo una forte preoccupazione perché non sono seguiti atti concreti: sono stati sollecitati, nel recente passato, incontri e tavoli di confronto con il Ministero dei Trasporti per affrontare i problemi della categoria, ad esempio le imprese non sono in grado di sostituire i veicoli obsoleti con quelli di ultima generazione, più sicuri e meno inquinanti, perché mancano i decreti attuativi di ripartizione delle risorse. Nello specifico, riteniamo che i risparmi derivanti dalle cessate agevolazioni delle accise per l’euro 0, 1 e 2, possano facilitare l’impegno di risorse aggiuntive per consentire all’autotrasporto di affrontare le sfide del prossimo futuro”.
Da qui un appello rivolto al Governo: “Chiediamo, come Confartigianato Trasporti, al Presidente Renzi e al Ministro Del Rio di prestare immediatamente attenzione verso l’autotrasporto, oggi in ginocchio, al fine di rispondere positivamente alle tensioni sempre più diffuse che attraversano il settore”.