Occhi grandi e molto espressivi, un sorriso maturo sul volto di una giovane ragazza che, dopo averne passate tante, è riuscita a superare quel muro che la separava dalle cose belle e importanti della vita. Silvia Sannino ha 23 anni, vive a Novara e racconta la sua storia. Una storia fatta di sofferenze, ma anche di grande forza di volontà, di incontri giusti e di riscatto finale. Silvia a 18 anni si ammala di bulimia: una relazione difficile con un ragazzo più grande di lei, il distacco forzato dalla famiglia e dai genitori, l’abbandono della scuola, le violenze psicologiche e non solo subite dall’ex fidanzato, e poi la scelta finale: quella di tornare a vivere e di utilizzare la propria esperienza per aiutare giovani e donne che soffrono di disturbi alimentari e che sono vittime di violenza. Nasce così ad agosto 2014 il gruppo Curvy Girlz. Prima qualche semplice iniziativa, poi il progetto cresce ed esplode con Expo 2015, con un paio di iniziative che lanciano il gruppo; il tutto con il supporto della scuola di canto di Trecate “Musicamy”.
“L’obiettivo è la sensibilizzazione sui temi dei disturbi alimentari e della violenza sulle donne – spiega Silvia – Attraverso le nostre passioni, ossia la moda, la fotografia, la musica ecc, veicoliamo il messaggio. Con l’aiuto di realtà commerciali del territorio, le conoscenze che ho nel mondo della moda e l’aiuto di professionisti creiamo eventi per parlare di questi temi. Noi siamo un primo punto di incontro: le ragazzine e coloro che hanno bisogno possono venire da noi, come si fa tra amiche, se poi sono disponibili e vogliono seguire un percorso, le indirizziamo dalle persone competenti”.
“Sono arrivata ad Expo come hostess – prosegue Silvia – e poi mi si è aperto un mondo. Ho conosciuto tantissime persone, tra cui Luca Guarneri, personaggio noto nel mondo delle radio, della televisione e dello spettacolo. Abbiamo messo insieme le idee e ne è nata l’iniziativa social #shareyourlife. Poi abbiamo collaborato con l’associazione contro la violenza sulle donne White Matilda alla quale insieme ai Pau Boys abbiamo devoluto in beneficenza il ricavato di un orecchino di Malika Ayane battuto all’asta”.
A Novara, Silvia ha iniziato la sua collaborazione, insieme ad altre ragazze, con il negozio Elena Mirò di corso Cavour: uno shooting fotografico con gli abiti della linea e poi “Donne allo specchio”, l’evento che ha lanciato l’hashtag #nosizezero: “Ho raccontato la mia storia in negozio, come è partita e come si è conclusa: nel pomeriggio, abbiamo dato consigli di stile adatte alle donne curvy. E a fine febbraio, con una mia collega, abbiamo fatto i manichini viventi per la collezione primavera estate”.
Ma i progetti nella mente di Silvia e del suo gruppo sono tanti. Dopo Expo, Silvia è stata contattatat da diversi fotografi, ma un’iniziativa, più delle altre, preme alla curvy: “Quello di entrare nelle scuole, parlare con le ragazze e i ragazzi di giovane età, raccontare la mia storia per trasmettere l’importanza di una buona e corretta alimentazione. Quando sono riuscita a risolvere il mio problema di bulimia ho ricominciato a vivere: sono tornata a casa, dai miei genitori, ho ricominciato a studiare e mi sono diplomata, e ho ripreso a sfilare. Con una taglia in più, ma felice di aver ricominciato a vivere le cose che avevo lasciato”.
Il messaggio finale, quello che Silvia lancerebbe a coloro che soffronto di disturbi alimnetari e che accettano ingiustamente violenze di qualsiasi genere: “Le curvy vere sono persone che mangiano bene, cercano una vita equilibrata, sono solo un po’ più robuste delle skinny, nulla di più. Mi piace raccontare la mia storia per far capire quanto si possa rischiare seguendo miti che di fatto sono sbagliati. Non tutto deve essere standardizzato come spesso si fa passare anche in televisione: ciascuno è fatto a suo modo, con la sua vita, le sue caratteristiche fisiche, morali e di carattere. La chiave di tutto è trovare il giusto equilibrio”.