Si corre si corre e poi ci si ritrova, dopo quattro mesi, esattamente al punto di partenza. Succede per il teatro Faraggiana: dopo mille polemiche dovute all’intenzione dell’amministrazione comunale di trasformare il teatro in una sorta di multisala, il sindaco Ballarè si ravvede e decide di pubblicare un bando decisamente più consono al luogo e alla storia del teatro. La cordata guidata dal regista novarese Vanni Vallino, che tanto ha lottato a livello di opinione per la difesa della storia e della tradizione legate al Faraggiana, si aggiudica la gestione del Teatro. Sono passati quattro mesi da quel momento. Dopo la presentazione dei nuovi gestori, a dicembre, silenzio totale. E’ l’immobilismo il nemico del Faraggiana? Secondo Vallino, sì: “Abbiamo fatto numerosi incontri con la parte politica, ma quello che frena è l’apparato burocratico. Ogni giorno esce un problema nuovo. Fatto sta che stiamo ancora aspettando di firmare la convenzione”. Documento senza il quale di fatto non si può partire con la programmazione (peraltro già pronta) e con l’apertura concreta del teatro.
“Noi siamo pronti per aprire, ma se non c’è una bozza di convenzione, ogni eventuale responsabilità sarà a carico del consiglio di amministrazione e non ci pare corretto. Non so cosa stiano aspettando dagli uffici”.
Uscire allo scoperto è un modo per cercare di accelerare il tutto e partire, “come da programma con il cinema a maggio o giugno e con la programmazione teatrale ad ottobre. Del resto – continua Vallino – ci sono finanziatori che hanno creduto in noi e nel progetto. Dobbiamo giustamente rendere conto anche a loro”. Da 20 giorni Vallino ha schiacciato il piede sull’acceleratore: “Ho messo tutto per iscritto: risposta zero”.
Lo stop sembra arrivare, secondo Vallino, dall’apparato burocratico e quindi dai dipendenti: lascia perplessi il fatto che l’altra parte, quella politica, quella che di fatto dovrebbe guidare l’organico presente a Palazzo Cabrino, non si doti, in fretta, degli strumenti utili per dare la spinta necessaria a riprendere in mano con una certa celerità l’intera pratica Faraggiana.
Fatto sta che si è ad un punto morto. E dire che si avvicina anche la campagna elettorale e Ballarè, che già da tempo ha avviato la sua, potrebbe spendere a suo favore l’inaugurazione, dopo anni di chiusura, del secondo teatro della città, un contenitore culturale di forte rilievo a livello di impatto sui cittadini. Cose strane, insomma, succedono a Palazzo… Non resta che sperare in qualcuno in grado di riprendere realisticamente in mano le redini della questione… Intanto, la futura Fondazione Faraggiana ha partecipato alla selezione del progetto “Hangar Piemonte” che ha selezionato 15 progetti innovativi che la Regione seguirà per i prossimi due anni. Tra gli altri, in una posizione di tutto rispetto, c’è quello predisposto da Vallino e colleghi…