“Elaborare un progetto nuovo, di ampio respiro che sappia coinvolgere tutti i moderati che non si riconoscono nelle proposte estremiste della Lega o in quelle del centrosinistra renziano”. Così Diego Sozzani, coordinatore di Forza Italia a Novara, oggi affida ai social il suo commento sull’incontro che si è svolto a Torino, nella sede del gruppo regionale di Forza Italia, fra Gilberto Pichetto, lo stesso Sozzani ed il candidato di Io Novara Daniele Andretta, suggellato da foto ricordo.
Se non un’investitura ufficiale, quasi.
“Nell’ottica – prosegue Sozzani – della costituzione di una coalizione dei moderati che possa candidarsi alla guida della città, ma che possa anche fungere da laboratorio di idee e politica”.
E non è un caso, appunto, che a condividere questo “progetto nuovo” sia stato invitato proprio Daniele Andretta, ovvero l’ispiratore della lista civica “Io Novara” che lo ha candidato dopo averlo fatto passare attraverso il test delle primarie.
Uno strumento decisamente fuori dall’ordinario di recupero di consenso e che, visto il successo ottenuto, deve aver convinto lo stato maggiore berlusconiano sulla bontà dell’iniziativa e sull’opportunità di trovare sul territorio un alleato in grado di rimettere in gioco, magari insieme, una proposta vincente.
Fatta la tara ai soliti pettegolezzi interessati, infatti, l’attività di avvicinamento delle due componenti moderate a Novara è in corso da qualche tempo, in ciò sostenuta da quel che accade a livello nazionale. La rottura fra Lega e Forza Italia, sancita delle candidature che si sono susseguite dalla Capitale in giù, ha invero ben poco di locale e si insinua meglio in quel processo di mutazione genetica che il centrodestra (ma non solo) sta affrontando in ogni dove.
Così a Roma, come a Torino, come a Novara; perciò ipotizzare percorsi diversi in grado di saldare alleanze “in provetta” su nomi non in partenza condivisi (da Bertolaso alla Meloni, da Morano a Napoli) deve essere apparso ben più di un azzardo politico.
Da qui l’incontro di oggi, ovvero la posa della prima pietra per la costruzione di quella “casa dei moderati” il cui obiettivo primo sotto la cupola di San Gaudenzio, secondo gli auspici dei protagonisti del vertice torinese, è la riconquista di palazzo Cabrino.
Questa volta però senza la Lega che, insieme a Fratelli d’Italia, sta seguendo un altro cammino che con tutta probabilità ripercorrerà anche a livello locale, come già da tempo annunciato da Salvini. Lega che, invece, sembra ben più interessata ad imporsi quale interlocutore unico della destra, piuttosto che ragionare in termini di alleanze utili alle amministrative.
Ora occorrerà capire se questo progetto, che ricorda molto quello promosso con successo in altre realtà, riuscirà a sfondare, dal punto di vista elettorale, anche a Novara.
Le variabili infatti potrebbero essere diverse. Ma il dato certo è che se questi fossero confermati i contendenti in campo (tutti con buon possibilità di riuscita, ovvero di arrivare al ballottaggio), una previsione attendibile circa l’esito finale del voto amministrativo in terra gaudenziana è ben più di una scommessa…