Una vera e propria figura da “cioccolataio” per la maggioranza di Ballarè che, priva dei numeri necessari all’approvazione di una delibera fondamentale per il bilancio preventivo, si trova costretta ad affrontare – oltre che una situazione alquanto imbarazzante – anche il rinvio del consiglio previsto per domani.
Per tutta la giornata di oggi e di domani era stato convocato il consiglio comunale per arrivare, dopo l’approvazione di una serie di delibere relative ad imposte e tariffe, al “sì” finale al bilancio di previsione.
Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora per la maggioranza è bastato il primo punto all’ordine del giorno per manifestare i propri tentennamenti; superato – non senza difficoltà e facendo appello a cavilli tecnici – questo ostacolo, si è passati al secondo punto, quello relativo a “Conferma aliquote e detrazioni imposta municipale propria (IMU) ed aliquote tributo servizi indivisibili (TASI)”.
Breve illustrazione dell’assessore al Bilancio Giorgio Dulio, richiesta del presidente di interventi (nessuno registrato) e successiva richiesta di dichiarazione di voto con rapido intervento di Moscatelli, richiamo da parte dello stesso Bosio ai consiglieri comunali e poi l’alzata di mano: 15 voti favorevoli, 7 contrari, 1 astenuto. Non c’è la maggioranza qualificata, il punto non passa.
Sarebbero bastati solo un paio di voti in più: non assente, ma fuori dall’aula, tra gli altri, anche il sindaco stesso, Andrea Ballarè.
Sconcerto da parte di Bosio che ammonisce i consiglieri non presenti in quel momento, ricordando loro che “il consiglio si svolge in aula, non fuori”.
Andretta chiede, prima della ripresa dei lavori, “di fare una verifica in maggioranza. Il fatto dal punto di vista politico è gravissimo. Il bilancio è il documento più importante in ambito amministrativo: lo ricordiamo da cinque anni. Quanto successo oggi è solo la sublimazione di come è stato gestito il comune per tutto questo tempo”.
Moscatelli ha evidenziato che “non si può procedere perchè viene a mancare un’entrata sostanziale, quella delle tariffe. Così il bilancio non sta in piedi”.
E infatti è così: il consiglio non potrebbe approvare il bilancio senza quella delibera che, dunque, verrà riproposta al consiglio l’8 aprile (come deciso in conferenza capigruppo), mentre oggi si prosegue con la discussione degli altri ordini del giorno, bilancio escluso ovviamente. La seduta di domani è rinviata dunque. Una macchia ulteriore che si aggiunge alle già numerose gaffe a cui, negli ultimi cinque anni, Novara è stata sottoposta.