La staffetta dello sciopero della fame continua, anche se le risposte finora arrivate sono veramente modeste. Combatte in prima linea il Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza.
C’è un altro poliziotto novarese che in questi giorni si sta astenendo dal cibo: Carlo Pasquale Morleo, delegato Sap di Novara, ha raccolto il testimone del segretario Tonelli e si è recato a Roma al gazebo del sindacato davanti a Montecitorio. Già prima di Pasqua aveva fatto lo sciopero della fame, ora lo ripropone.
“Le nostre condizioni lavorative sono veramente difficili – ha spiegato il delegato SAP – Ci troviamo a operare con giubbotti antiproiettile scaduti, caschi deteriorati, per non parlare degli ambienti obsoleti e scarsamente puliti. La verità è che l’apparato della sicurezza è debilitato e non viene fatto nulla per potenziarlo”.
Peraltro, in un momento particolarmente delicato dal punto di vista degli attentati terroristici, Morleo ricorda che “i poliziotti non sono adeguatamente formati per affrontare la minaccia terroristica e ci sono solo 190 operatori in tutta Italia che hanno svolto dei corsi pratici per essere in grado di combattere questo fenomeno. Si tratta di un numero che deve far riflettere. Il problema è che molti poliziotti non hanno mai sparato su un bersaglio in movimento e così non possiamo combattere ad armi pari contro i terroristi”.