Se Ballarè pensava di avere in tasca il “bilancio preventivo” del Comune di Novara liquidando lo sfortunato episodio di ieri in consiglio comunale come una semplice “distrazione” e annunciando pubblicamente l’accordo con il neonato gruppo “La città in Comune”, allora, forse, non ha fatto i conti con la determinazione di quest’ultima compagine. «Pedrazzoli sta votando con la maggioranza – tuona Ballarè – mentre abbiamo raggiunto un accordo con “La città in Comune”, noi approviamo i loro tre emendamenti e loro votano il bilancio». Dichiarazioni a mezzo stampa che poco sono piaciute ai diretti interessati, ossia a quei quattro consiglieri che usciti dalla maggioranza hanno costituito il gruppo che fa capo al candidato sindaco Luigi Rodini e che è guidato a Palazzo Cabrino da Alfredo Reali.
Del resto sarebbe impresa non facile credere, come invece asserisce il primo cittadino, che la maggioranza voti i tre emendamenti di Reali, D’Intino, Diana e Negri, soprattutto perchè, fra i tre, ne emerge uno alquanto scomodo da un punto di vista politico. Quello relativo all’insediamento industriale di Agognate. Se da una parte Ballarè da anni fa pressing affinchè venga approvata la variante di Agognate, dall’altra parte diversi suoi consiglieri (principalmente quelli appunto usciti dalla sua maggioranza) sostengono che quella zona debba rimanere a destinazione agricola.
Comunque non tarda ad arrivare la smentita di Reali e compagni che, dinanzi alle affermazioni di Ballarè, correggono decisamente il tiro, prendendo le distanze dal pirmo cittadino:
“La giornata di ieri – spiega Reali – ha dimostrato non solo che la maggioranza ha bisogno dei nostri voti per raggiungere il numero qualificato di 17 consiglieri, ma non è in grado di reggersi anche con i nostri quattro voti, come è accaduto nella votazione di una delibera di accompagnamento al bilancio, la cui seconda giornata di seduta è stata clamorosamente rinviata. Riteniamo sminuente e offensivo relegare la votazione dei nostri tre emendamenti a un “gioco numerico” finalizzato esclusivamente ad avere il voto finale sul bilancio”.
Reali si sofferma naturalmente sull’emendamento “Agognate”: “Uno dei tre emendamenti che proponiamo è su un problema nodale per il futuro della città, ossia le presunte aree industriali di Agognate; non c’è alcun accordo fatto a tavolino che sia astratto dalla realtà del merito della questione Agognate per la quale noi chiediamo la cancellazione di tutte le ipotesi contenute nel documento di programmazione e indichiamo percorsi completamente diversi. Siccome siamo convinti della bontà della nostra posizione – che rappresenta la volontà di migliaia di cittadini – che ha determinato la proposta dell’emendamento, nessuna risposta generica da parte della maggioranza del Sindaco Ballarè sul cambiamento di una posizione fino a oggi in contrasto con le nostre proposte, ci convincerà”.
Insomma, potrebbe davvero accadere, l’8 aprile, quando è stato reiscritto il bilancio preventivo all’odg del consiglio comunale, che quelle famose mani alzate dei consiglieri non riescano a raggiungere il fatidico numero 17 che, solo, garantirebbe a Ballarè la maggioranza qualificata necessaria per approvare il bilancio. Del resto, la lista di Rodini e il gruppo consiliare a lui vicino hanno fatto dell’opposizione alle aree industriali di Agognate il proprio cavallo di battaglia, radunando, in seno alla compagine, quelle migliaia di persone che avevano aderito all’appello di ReteTerra contro il consumo del suolo. Sarebbe anomalo, a questo punto, da parte degli stessi fidarsi di una risposta generica da parte del sindaco sull’argomento.
Per la resa dei conti, comunque, occorrerà attendere l’8 aprile! E chissà che, nel frattempo, non esca qualche altro franco tiratore…