Era l’1 di notte quando il titolare dell’Hotel Croce di Malta, l’ha visto, rannicchiato e spaventato, coperto dal suo Kway rosso.
Elia Bruno stava accompagnando dei clienti, appena arrivati a Novara, nel garage dell’hotel su via Andrea Costa. Lì, in quell’angolo, quasi nascosto tra le macchine, c’era lui: un ragazzino di 12 anni. Silenzioso, terrorizzato, si stava nascondendo.
“Per evitare che scappasse – ci spiega Elia – ho fatto finta di non averlo visto. Sono salito in hotel, ho chiamato subito la Polizia, continuando a controllare tramite le videocamere che non uscisse dal garage. Gli agenti sono arrivati immediatamente”.

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Lo stavano già cercando, in realtà, dopo che la famiglia aveva segnalato, un paio di ore prima, la scomparsa del loro figlio, residente a Novara, fuggito dalla sua camera dopo che i genitori lo avevano rimproverato. Una lite banale, come tante in famiglia: troppo tempo passato dinanzi alla tv e poco dedicato allo studio. Il bambino non ha preso bene quel rimprovero ed è scappato, pensando con la sua fuga di risolvere il problema.
Si è nascosto lì, dove nessuno l’avrebbe mai trovato. E chissà quando sarebbe uscito da quel garage. Il destino ha voluto che il titolare dell’hotel scendesse, con dei clienti arrivati in ritardo rispetto al previsto. Una casualità che ha portato fortunatamente alla segnalazione immediata e all’arrivo delle forze dell’ordine.
Pochi minuti e il ragazzino è stato recuperato: sono bastate le voci, rassicuranti, dei Poliziotti, per convincerlo ad uscire dal suo nascondiglio, a tornare dai suoi genitori e a ripararsi tra le mura di casa, tra le braccia certamente più sicure e protettive di mamma e papà.