“L’insostenibile leggerezza degli anni sessanta” è il titolo dell’incontro in cui Giuseppe Lupo presenterà “Gli anni del nostro incanto” edito da Marsilio, a colloquio con Roberto Cicala, giovedì 3 maggio alle ore 18 in Biblioteca Negroni in occasione dei “Giovedì letterari in biblioteca”.
Per i Giovedì letterari alla Biblioteca Negroni: il 68′ cinquant’anni dopo
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“L’insostenibile leggerezza degli anni sessanta” è il titolo dell’incontro in cui Giuseppe Lupo presenterà “Gli anni del nostro incanto” edito da Marsilio, a colloquio con Roberto Cicala, giovedì 3 maggio alle ore 18 in Biblioteca Negroni (corso Cavallotti 6), in occasione dei “Giovedì letterari in biblioteca”.
Un racconto che attraversa e ripercorre gli anni anni del boom economico e quelli del piombo. Dalle presunte stragi di stato e alla rivoluzione culturale. Un viaggio negli anni ’60 fatto attraverso i flash back indotti da una figlia alla madre malata, per fargli ritrovare la memoria perduta, partendo da una foto scattata alla famiglia vent’anni prima. E’ il fermo immagine di una domenica di aprile, una Vespa, a Milano, negli anni sessanta, un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall’euforia del benessere e poi salto a vent’anni sopo, con la nazionale di calcio italiana che vince i mondiali di Spagna, ed una ragazza che si trova al capezzale della madre che improvvisamente non ricorda più il suo passato.
“L’indice dei libri del mese” sostiene che «tra i narratori italiani delle ultime generazioni Giuseppe Lupo è uno dei pochi a presentare un profilo distinto e riconoscibile, lontano dalla media delle operazioni narrative coeve».
Giuseppe Lupo è nato in Lucania, ad Atella nel 1963, e vive in Lombardia, dove insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Per Marsilio ha pubblicato L’americano di Celenne (2000; premio Giuseppe Berto, premio Mondello, Prix du premier roman), La carovana Zanardelli (2008; premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical, premio Carlo Levi), L’ultima sposa di Palmira (2011; premio Selezione Campiello, premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; premio Giuseppe Dessì; tradotto in Ungheria) e L’albero di stanze (2015; premio Alassio-Centolibri, premio Frontino-Montefeltro, premio Palmi). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del “Sole 24 Ore” e di “Avvenire”.