C’è preoccupazione per i dipendenti di ICS Maugeri, con le rappresentanze sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione. A Veruno si attende, senza grosse aspettative, l’incontro con Prefetto e l’azienda che vuole trasformare unilateralmente i contratti di lavoro.
Stato di agitazione all’Istituto Scientifico Maugeri di Veruno
Non c’è pace per i lavoratori dell’ICS Maugeri che nel novarese operano nell’Istituto Scientifico di Veruno, centro specializzato per il recupero di pazienti affetti da patologie post-acute o croniche invalidanti, mediche e chirurgiche, di natura cardiovascolare, respiratoria e neuromotoria. Dal 29 giugno scorso, dopo l’incontro fra l’azienda e le rappresentanze sindacali, in tutti i centri (oltre una ventina in tutta Italia) è stato proclamato lo stato d’agitazione e le prospettive non sono per nulla rosee. Il tentativo di conciliazione fatto dal Prefetto di Pavia ieri (martedì 3 luglio 2017), fra i lavoratori del locale Istituto Scientifico e l’azienda, è stato del tutto infruttuoso. In quella sede infatti, il direttore generale Paolo Migliavacca, ha confermato quanto anticipato nella missiva che ICS Maugeri a fatto affiggere in tutte le sedi: “Modifica del ccnl applicato e recesso degli accordi aziendali” con l’azienda che quindi non recede di un millimetro, per chiudere i contratti con la sanità pubblica e passare a quelli di ambito privatistico, con le intuibili conseguenze peggiorative, da tutti i punti di vista. A Pavia hanno indetto una serie di iniziative: informative agli utenti, blocco ore straordinarie, presidio simbolico degli uffici, ed ovviamente anche uno sciopero generale di 24 ore. A Veruno nessuno si illude che vada diversamente da quanto visto a Pavia, con un incontro col Prefetto di Novara, che i sindacati avranno il prossimo 10 lulgio alle 12.30, con la prevedibilissima risposta da parte dell’azienda.
Una decisione unilaterale da parte di ICS Maugeri, che ha il sapore della beffa, vista la disponibilità dimostrata dai lavoratori nei confronti di un’azienda che è stata sull’orlo del fallimento e che anche grazie alla disponibilità dei propri dipendenti, è infatti riuscita a restare a galla. A seguito dei guai giudiziari che coinvolsero anche l’ex presidente di regione Lombardia Formigoni, e malgrado la situazione debitoria pesante, dal 2014 ICS Maugeri, anche attraverso un concordato preventivo, ha potuto rialzare la testa e raggiungere la parità di esercizio finanziario, onorando gran parte dei debiti che aveva con i fornitori. Questo perchè Regione Lombardia ha praticamente “congelato” i propri crediti (200 mln circa), mentre dalle banche è arrivata una importante disponibilità a non forzare le esposizioni (150 mln circa). Ma il tentativo di rimettere i conti in quadro non sarebbe stato possibile senza la collaborazione dei lavoratori. Nel 2014 infatti, con ancora viva l’eco della bagarre politico-giudiziaria, ICS Maugeri aveva comunicato di non riuscire a rispettare gli impegni contrattuali con i dipendenti, e dopo un referendum proposto dalle rappresentanze sindacali, i lavoratori avevano accettato di rinunciare alla metà del salario accessorio (premi ed incentivi). In tempi di ristrettezze, un grande gesto di responsabilità, generosità e disponibilità, che portò ad un accordo sindacale di tre anni, ricevendo in cambio la teorica disponibilità a rivedere le cose se la situazione fosse migliorata.
Verso la fine del 2017 e dopo varie sollecitazioni, Maugeri confermava che avrebbe mantenuto i termini dell’accordo quadro (contratto di sanità pubblica). Si è passati da una prima proroga da dicembre a fine marzo 2018, poi ad una seconda proroga scaduta proprio a fine giugno. Nel frattempo c’è stata l’intesa per il contratto di sanità pubblica, che prevede degli incrementi di salario, il tutto con la ratifica della corte dei conti. Una situazione molto chiara con degli impegni economici (4 mln circa) che l’azienda conosceva, ma al momento di formalizzare i propri impegni, ICS Maugeri fa sapere di non poterli mantenere, anche a seguito di alcuni tagli governativi che abbasserebbero le previsioni di budget. Insomma, oggi che l’esercizio finanziario finalmente torna in equilibrio, la risposta di ICS Maugeri è del tenore opposto: non solo non si ritorna alle condizioni originali e non c’è adeguamento salariale, ma si prospetta il cambio dal comparto pubblico a quello privato, con il conseguente abbassamento degli stipendi e col peggioramento delle condizioni lavorative. Una presa di posizione unilaterale che le rappresentanze sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, FSI USAE ritengono non accettabile, mentre prosegue la trattativa fra dirigenza medica ed azienda. A Veruno aspettano per ora di incontrare ICS Maugeri davanti al Prefetto, ma all’orizzonte si prospetta un’estate calda.