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Novara

Decadenze: 700 casi di morosi colpevoli sotto la lente di ingrandimento dal 15 marzo

L’operazione richiederà del tempo e un’analisi dei dati – che arriveranno a fiumi – attenta ed approfondita.

Dal 15 marzo, Comune, Atc e Regione, uniti in un gruppo interforze, avvieranno la verifica dei 700 casi di decadenza per morosità colpevole che riguardano la sola città di Novara.

Dopo un’attenta valutazione, si cercherà di capire quali siano i casi meritevoli  di “risanamento” e quelli di decadenza effettiva: coloro che dimostreranno, dati alla mano, di non aver potuto pagare l’affitto per evidente incapacità economica potranno aderire ad un piano di rientro e coprire il gap creatosi negli anni fino al 31 dicembre 2014. Gli altri dovranno lasciare l’alloggio popolare del quale non hanno pagato, per lungo tempo, il canone di locazione.

Ciò consentirà anche di “svuotare” e liberare alcuni appartamenti, destinandoli ai nuovi partecipanti del bando di assegnazione.

Morosi colpevoli: è il momento della resa dei conti

Parallelamente, per incentivare i piani di rientro, la giunta comunale ha approvato ieri lo stanziamento di 200 mila euro quale contributo (che verrà erogato in base al debito raggiunto e chiaramente alla situazione economica del nucleo familiare) a supporto di chi decide di sanare il pregresso. In ogni caso, il contributo, che, per chi ne avrà diritto, saà erogato direttamente ad Atc dal Comune, non potrà mai superare il 50% del debito maturato.

Altro requisito: italiani e stranieri che facciano richiesta del contributo dovranno presentare documenti precisi, tra cui atti che escludano proprietà immobiliari in città o in qualunque altro posto del mondo. Gli stranieri dovranno richiedere tale documentazione al proprio paese d’origine.

L’erogazione sarà regolata da una “tabella” elaborata sulla base dell’ammontare del debito: ad esempio, il nucleo familiare che ha contratto debiti per 2000 euro e ha un reddito da 0 a 3000 euro, avrà diritto ad un contributo di 800 euro se sceglierà di aderire al piano di rientro. Chi ha debito per oltre 10000 euro con redditi tra i 10000 e i 24000 euro avrà diritto a 3000 euro di contributo. Il finanziamento sarà erogato solo nel momento in cui verranno pagate le prime tre rate del piano di rientro da parte dell’occupante dell’alloggio popolare.

“Giustizia distributiva”, l’ha definita l’assessore Emilio Iodice, evidenziando come “in molti casi, quando si tratta di stranieri, essendo difficile risalire ad una precisa documentazione, ci si fida di quanto riportano, per poi scoprire che, in realtà, possiedono immobili in un Paese piuttosto che in un altro”.