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Novara

A Legro, sono cento i migranti sotto i 30 anni sui banchi di scuola allestiti a Villa San Francesco

Sono un centinaio gli ospiti ubicati all’ex albergo Villa San Francesco di Legro, a Orta. Ospiti che arrivano dalle coste del sud Italia, insieme ad altre migliaia di connazionali e non solo, chiedendo asilo sul territorio italiano. Qui a Legro, sono tutte persone molto giovani, sotto i trent’anni. L’obiettivo non è soltanto quello dell’accoglienza, ma anche dell’integrazione. Insegnamento della lingua italiana, attività socialmente utili sul territorio, incontro tra mamme e bambini della zona: sono le attività che vengono svolte a Legro dal gruppo Versoprobo che gestisce il centro di accoglienza. Con lo scopo di “garantire un futuro a questi ragazzi”. Un modo tra i tanti di affrontare la problematica legata ai migranti che i Comuni scelgono autonomamente, a volte con l’impressione che vengano letteralmente abbandonati a se stessi, senza un denominatore che possano seguire. Con la conseguenza che, almeno qui, non si vedono decine di stranieri bighellonare annoiati per le vie di città e paesi, come invece avviene in altri centri del Novarese.

Chi decide di chiudere le porte per l’impossibilità di sostenere l’accoglienza e chi invece accoglie i migranti, chi non ha idea di come impiegarli e chi si inventa attività ed iniziative. Scelte che però dovranno fare i conti con un numero crescente e continuo di arrivi e di sbarchi che, necessariamente, si rifletteranno sulle energie e risorse dei vari territori e direttamente, quindi, sui Comuni.

Nel Novarese, ogni settimana arrivano una ventina di migranti, 136 sono stati da poco annunciati dalla Regione Piemonte. Un numero consistente che, comunque l’assessore regionale Monica Cerutti ritiene “gestibile e sostenibile. La situazione drammatica di questi mesi ha imposto sforzi non ordinari a tutti noi, nei rispettivi ruoli di amministratori pubblici. Intensificheremo, perciò, il nostro impegno al fianco dei Comuni per spezzare l’isolamento di cui spesso si sentono vittime nell’affrontare situazioni straordinarie di accoglienza”.

A Legro c’erano anche con Cerutti, il prefetto Castaldo, l’assessore regionale Augusto Ferrari e il consigliere Domenico Rossi.