Novara Fc, Ligorna, serie D, girone A, Pablo Gonzalez
A Ligorna un pareggio che forse vale più del punticino in classifica
Sul piccolo campo di Ligorna il 2-2 finale lascia certamente un po’ di amaro in bocca, ma ad una più attenta analisi, la trasferta ligure regala comunque diversi spunti positivi.

I festaggiamenti sotto il settore azzurro con oltre 100 tifosi giunti da Novara
Un tempo per parte ed un pareggio quasi esatto fra Ligorna e Novara. In quel quasi, c’è quella punta di amaro che accompagnerà il viaggio di ritorno in Piemonte degli azzurri, che diventerà amarissimo nei ripensamenti, per qualcuno durati più di 5 ore, causa code e rallentamenti in autostrada.
Le occasioni mancate
Già, perchè se è pur vero che per i primi 50 minuti, il Ligorna, con la sua aggressività, ha certamente frustrato sul nascere le iniziative novaresi, la squadra di casa non è però quasi mai riuscita a rendersi pericolosa, trovando il pareggio alla mezz’ora, solo grazie ad una deviazione fortuita su una punizione dal limite. Mentre nella ripresa, quando il Novara ha cambiato passo, passando ad un più congeniale 4-3-1-2, le occasioni sono fioccate, almeno un paio davvero clamorose, ed il vantaggio al 90′, grazie al rigore conquistato da Di Masi e trasformato dal solito grande Gonzalez, sembrava la conclusione logica e giusta, ad una differenza di qualità fra le due squadre, che nemmeno l’inferiorità numerica aveva appianato. Il pareggio in pieno recupero dello strutturato Gomes, certifica semmai le difficoltà degli azzurri sulle palle inattive e nella concentrazione nei minuti finale, costata già 6 punti, visto esito e dinamiche dei pareggi ottenuti anche contro Asti e Borgosesia.
Ristrettezze tattiche e di campo
“Non c’entra il sistema di gioco, il primo tempo lo abbiamo regalato perchè ci siamo limitati a parlare, invece di giocare, oltre a fare inutili falli” così mister Marchionni, analizzerà la prima parte di gara, ma a nostro avviso, il cambio modulo c’entra eccome, perchè il 3-5-2 schierato inizialmente, è risultato del tutto inefficace su un terreno di gioco fra i più piccoli della categoria.
L’impossibilità di dare ampiezza ed ariosità alla manovra, ha reso inutile e persino dannosa la presenza dei quinti di centrocampo, con Paglino e Pagliai che hanno finito per intasare gli spazi sulle corsie esterne. Persa la possibilità di trovare spazi attraverso i consueti cambi di gioco, capaci di regale letali uno contro uno, la manovra azzurra è andata a sbattere contro la compattezza ligure. Tutto è cambiato con l’ingresso di Tentoni, andato a sostenere la fase offensiva, concedendo a Pablo Gonzalez la possibilità di muoversi liberamente fra gli spazi e dando agli esterni la possibilità di puntare. Non a caso nel secondo tempo è tornata a pesare la verve di Manlio Di Masi.
La rete del 2-1, arrivata già dopo l’espulsione un po’ severa di Bonaccorsi è sintomatica. Perchè Gonzalez si abbassa sulla trequarti, imbucando di prima in area un delizioso pallone per Di Masi, che con un perfetto controllo orientato buca lo spazio, prendendosi quel contatto falloso che manderà El Cartero sul dischetto. Uno sfondamento simile, Di Masi se l’era preso già al 75′, prendendo il fondo a destra e mettendo dentro un pallone che manda nel panico la difesa ligure, con Tentoni che si trova una palla comoda da spingere, riuscendo però nel difficile compito di colpire il portiere di casa oramai già proteso a coprire il massimo della porta, a non più di due metri dalla linea.
Atzori, per altro bravissimo e altrettanto fortunato già in apertura di ripresa, quando a seguito di una conclusione da dentro l’area sempre di Di Masi ribattuta in corner, aveva visto il numero uno ligornese, deviare miracolosamente un perentorio colpo di testa di Bonaccorsi.
Il bicchiere mezzo pieno
Le condizioni affinché Ligorna diventasse una sorta di trappola, c’erano tutte. Campo piccolo, partita complicata, deviazione sfigata sul primo pareggio, nervosismo montante, infortunio di Benassi, espulsione di Bonaccorsi. E’ stato certamente difficile, ma gli azzurri non hanno mai perso la bussola ed hanno sempre e comunque provato a vincere. La piccola realtà ligure, paradigma di che cosa sia questa serie D è comunque un esame superato sul piano dell’adattabilità alle situazioni. I ragazzi di Marchionni si sono sporcati le mani, nessun ingannevole senso di superiorità, o peggio, dannosi convincimenti dettati da un presunto credito nobiliare. Questi ragazzi sono perfettamente calati nella realtà che gli compete, con le loro qualità (molte) da esaltare e con i loro limiti (ancora qualcuno di troppo) da limare; ma la mentalità e l’approccio al campionato sembrano corretti. Poi c’è pure la capacità di Marchionni, di correggere in corsa le cose che non funzionano, di leggere la partita, di rimediare alle difficoltà, di finire sempre in crescendo, di reggere fisicamente, malgrado la mancata preparazione. Senza quelle distrazioni nei finali, oggi staremmo qui a raccontare di una fuga solitaria. Questo gruppo vuole vincere, ma vuole arrivare al successo finale col gioco e col sacrificio, non certo col pericoloso convincimento che basti chiamarsi Novara.

Il pullman azzurro davanti al Tower Genova Airport Hotel
Arriva il Novara è una festa e Gonzalez è il totem azzurro universale
Il Novara fc alloggia nello stesso albergo del Genoa, e quando gli azzurri escono dal Tower Genova Airport Hotel per andare al campetto del Ligorna, c’è una piccolo drappello rossoblù ad attendere la squadra di Ballardini che affronterà il Sassuolo al Ferraris. Mentre qualche genoano chiede di che squadra si tratti, altri riconoscono Pablo Gonzalez e parte anche un piccolo applauso, con foto e selfie di rito. Quando il pullman del Novara invece arriva al piccolo campo a fianco del Bisagno, nella “famiglia” del Ligorna è come se arrivasse il Real Madrid e gli occhi sono tutti su quell’argentino con la barbetta ed il sorriso timido. Pablo Gonzalez è il totem azzurro riconoscibile e riconosciuto, il passepartout che se mai vi fossero, scioglie ogni dubbio su che cosa sia questa società e sui colori che porta, che solo per qualche novarese è ancora qualcosa di nuovo, di diverso, da definire. Il resto del mondo calcistico vede il “postino” e pensa Novara, un concetto semplice, inequivoco, inconfutabile: Pablo Gonzalez è l’azzurro universale. Punto.
Negli spogliatoi per le interviste di rito, Pablo ha appena rilasciato le sue dichiarazioni, fa per andarsene e da una porta spunta mister Monteforte. L’allenatore ligure lo incrocia ed istintivamente lo abbraccia, gli accarezza il volto, lo ringrazia, sembra commosso; poi ci viene incontro e si scioglie in parole al miele: “Questo è un ragazzo straordinario, è stato il primo a venire a farci i complimenti dopo la partita, un esempio in campo e fuori, un giocatore vero, un campione vero, non esagero”.
Dello stesso tenore le parole del presidente Alberto Saracco, che si avvicina ai cronisti quasi con gli occhi lucidi. “Sarà una giornata che non dimenticheremo, aver avuto qui il Novara è stato un onore ed un piacere, saremmo stati felici anche con una sconfitta, il pareggio rende tutto più bello”.
LIGORNA-NOVARA Fc 2-2
LIGORNA: 1 Atzori, 4 Calcagno, 5 Placido, 6 Scannapieco (75′ 27 Garbarino A.), 7 Botta (C), 8 Bacigalupo, 10 Cirrincione, 11 Brunozzi (61′ 16 Alberto), 20 Brusacà (VC), 23 Donaggio (74′ 9 Gomes De Pina), 26 Salvini (85′ 29 Silvestri)
A disposizione: 22 Prisco, 14 Tedesco, 18 Garbarino L., 24 Raja, 28 Casanova
Allenatore: Luca Monteforte
NOVARA: 1 Raspa, 2 Pagliai, 5 Bonaccorsi, 6 Di Masi, 8 Pugliese (54′ 7 Tentoni), 9 Vuthaj, 13 Agostinone (VC), 19 Gonzalez (C) (88′ 35 Amoabeng), 20 Benassi (70′ Bergamelli), 21 Bortoletti (60′ 11 Spina), 32 Paglino (60′ 10 Capano)
A disposizione: 22 Spadini, 14 Vimercati, 17 Capone, 31 Strumbo
Allenatore: Marco Marchionni
Arbitro: Sig. Valerio Bocchini di Roma 1
Assistenti: Sigg. Alessandro Cassano di Saronno e Salvatore Nicosia di Saronno
Marcatori: 20′ Vuthaj (N), 30′ Donaggio (L), 87′ Gonzalez rig. (N), 90′ Gomes (L)
Ammonizioni: 18′ Ciricione (L), 28′ Bonaccorsi (N), 38′ Di Masi (N), 63′ Botta (L), 66′ Scannapieco (L), 86′ Calcagno (L), 90’+2′ Placido (L)
Espulsioni: 82′ Bonaccorsi (doppia ammonizione)
Recupero: 2’pt | 5’st