Un pomeriggio partecipatissimo quello di oggi all’Albergo Italia per “Io, Novara”, l’assemblea pubblica convocata dai quattro consiglieri comunali ex Pdl Riccardo Monteggia, Raimondo Giuliano, Isabella Arnoldi e Daniele Andretta, per la costituzione di un movimento civico in vista delle prossime elezioni amministrative a Novara.
Circa duecento i presenti in una sala accaldata (gli organizzatori hanno dovuto optare per una sala più grande), molti dei quali sono intervenuti nel dibattito “aperto”, sollevando questioni e problemi, facendo proposte e dichiarando la propria disponibilità a mettersi in gioco.
Fra le novità salienti della giornata l’idea della nascita di un comitato di tecnici (“approfittiamo della presenza di amici avvocati e professionisti che sappiamo esperti in materia”) per approntare un “regolamento per le primarie”, da sottoporre poi a partiti e movimenti civici che vorranno parteciparvi.
“Saremmo i primi in Italia – ha sottolineato Isabella Arnoldi nella sua introduzione – e certamente sarà un segnale importante per dimostrare a tutti che noi facciamo sul serio e che riteniamo questo uno snodo fondamentale per l’individuazione di un candidato di coalizione alternativo a Ballarè”.
In un momento di “emergenza democratica, perché in questa città da 63 giorni non si convoca il consiglio comunale” la chiamata a raccolta di “tutti i cittadini di buona volontà diventa fondamentale”.
Ed in effetti la partecipazione è stata notevole: gente comune, giovani, casalinghe, sindacalisti, professionisti, imprenditori, ex amministratori locali che hanno voluto portare la testimonianza della loro esperienza, qualche esponente di partito che partecipava a “titolo personale”… Presente anche la consigliera comunale Silvana Moscatelli “Sono qui per valutare questa proposta” ha detto.
“Abbiamo dimostrato oggi che si può fare – dice soddisfatto Daniele Andretta al termine dell’incontro – che questo movimento civico nasce con una base solida di consenso e partecipazione, che ci rincuora dopo il lavoro di questi anni sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Abbiamo rispetto per i partiti e continueremo a dialogare con loro… Ma è evidente che i partiti, da soli, non riescono più a dare risposte concrete ai bisogni della città. Nessuno può farlo da solo… Da qui la necessità di allargare i confini, di disegnare una proposta politica innovativa, capace di intercettare i delusi, gli scontenti, chi ormai rinuncia ad andare a votare: ovvero la grande maggioranza dei novaresi. Peraltro siamo un movimento che, non ancora ufficialmente costituito, già partecipa al tavolo di coalizione con le altre forze del centrodestra, partito e movimenti civici”. Esclusa la Lega che ha dichiarato che si muoverà in autonomia con un proprio candidato.
“Abbiamo sensibilità politiche diverse – sottolinea Dino Giuliano – anche fra noi. Ma questo non è un limite, semmai un valore aggiunto. Ma queste sensibilità non mettono in discussione il fatto che se c’è un marciapiede rotto questo vada aggiustato e se una scuola ha un problema questo debba essere risolto. Da qui la nostra scelta di non appartenere più ad alcun partito, ma solo ad un progetto, nuovo, di città”.
“Siamo consapevoli che abbiamo davanti un cammino lungo e difficile . dice Riccardo Monteggia – ma siamo altrettanto convinti della necessità di coinvolgere i cittadini, di renderli finalmente protagonisti. Noi non siamo partiti dal nome di un candidato… Ma dai bisogni della città e dalle proposte dei novaresi che oggi sono arrivati in tanti”.
Dal sindacalista del Sunia De Bartolo, all’ex consigliere comunale Paolo Mirabelli, dalla storica ed operatrice culturale Maria Rosa Marsilio, al giovane Angelo Giuliano (protagonista insieme ai suoi compagni della “protesta per il Mossotti” di questi giorni) a Fernando Mella, a Massimo Contaldo, a Luciano Porta al campione di volley ed imprenditore Gianluca Pozzato… Da Giuseppe Lentini a Luigi Tolardo, da Maria Piera Negro e tanti altri.
“Sono le voci della città inascoltata, che da oggi è finalmente protagonista”.
Obiettivi futuri? “Finalmente darci un nome – dicono i promotori – una sede, qualche regola… Strutturarci meglio insomma… Oggi volevamo far scoccare una scintilla e diremmo che il risultato è stato ampiamente raggiunto…”.