A Novara erano in tanti in Piazza Duomo alla manifestazione indetta da Confcommercio Alto Piemonte, per protestare contro le misure del Governo che ha imposto, ancora una volta, la chiusura delle attività, gettando nella disperazione imprese e famiglie. Ristoratori, baristi, titolari di negozi di abbigliamento, di scarpe, di franchising, ambulanti, agenzie immobiliari, albergatori… Tutte le categorie del commercio erano rappresentate sotto lo slogan #ilfuturononsichiude.
“Noi non vogliamo i ristori, per quel che sono, vogliamo lavorare” è stata la sintesi di Massimo Sartoretti, vice presidente Ascom e responsabile territoriale di Fipe, cui sono seguite quelle dei rappresentanti dei settori interessati. Voci preoccupate, a tratti tese (un ristoratore ha strappato, sul palco, la tessera elettorale) a sottolineare i sentimenti diffusi di rabbia e delusione per l’impossibilità di riaprire le attività e per l’esiguità dei risarcimenti dal Governo.
“Siamo esasperati da questa situazione” ha detto il presidente di Ascom Maurizio Grifoni che ha portato in piazza il disagio dell’intera categoria, sottolineandone i sacrifici e le misure intraprese a tutela della salute di tutti “queste chiusure condannano il nostro comparto a sacrifici insostenibili”.
A solidarizzare con i commercianti è intervenuto anche il Sindaco di Novara Alessandro Canelli, insieme all’Assessore Franzoni, il cui discorso, sul tema dell’attesa dell’efficacia della campagna vaccinale, è anche stato oggetto di qualche contestazione. Ma Canelli ha prontamente replicato “Io sono qui con voi, sono dalla vostra parte e ci metto la faccia. I sindaci hanno poteri limitati. Ma noi portiamo le vostre istanze al Governo anche attraverso l’attività dell’Anci” strappando poi applausi nel suo discorso finale.
Il Presidente della Provincia Federico Binatti ha rimarcato i sacrifici dei lavoratori e delle loro famiglie, sottolineandone l’impegno e portando ad esempio quello della discoteca Celebrità, che, sebbene chiusa dal febbraio 2020, si è resa disponibile per diventare un “centro vaccini”.