Due anni di tempo (e non sono molti in questi casi) per decidere la sorte dei dipendenti della Provincia. Lo prevedono la Del Rio e la Legge di Stabilità.
A Novara, presso gli uffici di Palazzo Natta e distaccamenti vari, lavorano ad oggi 256 persone: la normativa prevede che dal 2017 solo il 50% sarà necessario per svolgere le funzioni primarie dell’ente di secondo livello.
Nel Novarese, dunque, sono 128 le unità sulla cui sorte, per il momento, regnano i dubbi più grandi.
Entro febbraio, la Provincia dovrà trasmettere alla Regione i dati relativi alle funzioni essenziali, individuando coloro che ricoprono ruoli essenziali in settori che vengono mantenuti in capo all’ente di secondo livello, ossia, sostanzialmente, viabilità, edilizia scolastica e trasporti.
La seconda fase consiste nell’individuare con la Regione altre nuove funzioni che potranno rimanere di competenza del nuovo ente. Un processo che si deve necessariamente concludere entro il dicembre 2016. A quel punto, o si riusciranno a collocare i dipendenti in “esubero” oppure, purtroppo, per gli stessi sono previsti due anni di mobilità all’80%. Dopodichè la partita, a livello pubblico, si chiude definitivamente.
Sono due gli elementi che maggiormente preoccupano: innanzitutto il fatto che, tra queste 128 persone, non ci siano molti potenziali “prepensionati” (sui quali si sta comunque cercando di lavorare sulla base dei requisiti pre-Fornero); in seconda battuta, la Provincia, intesa come vecchio ente, aveva in carico un numero consistente di dipendenti operanti in settori di servizi generali. Ci riferiamo, ad esempio all’archivio, alla segreteria generale, al protocollo, addetti all’anticamera. Funzioni non previste come essenziali nella nuova veste dell’ente. E sono questi i lavoratori che rischiano il proprio posto di lavoro.
Non è detto, al contrario, che in questi due anni di contrattazione venga emessa qualche deroga al blocco delle assunzioni imposto nel pubblico. Se non sarà così, trovare un ricollocazione in altri enti diventerà un’ardua impresa: sappiamo tutti, per fermarci al nostro territorio, che le prospettive sono limitatissime, se non addirittura inesistenti. Che si possa pensare che queste 128 persone saranno prese in carico dagli unici enti pubblici di cui si dispone (Regione??? Comune??? Aziende sanitarie??? Aziende ospedaliere???) è praticamente impossibile. Non è una novità, infatti, l’esubero di personale già dichiarato in più occasioni dai vertici di questi ultimi.
Se poi pensiamo che la Provincia di Novara, in tre anni, è passato da 100 milioni di euro a 35 milioni di euro di bilancio, rimangono pochissime speranze. Anzi, viene da pensare che con i drammatici tagli effettuati, nei prossimi due anni sarà un miracolo se si riusciranno a pagare gli stipendi degli attuali dipendenti.
E considerate che stiamo parlando solo della Provincia di Novara, ma ce ne sono altre in Piemonte, alcune con un numero di esuberi dichiarati decisamente superiore a quello del nostro territorio…
Una situazione difficile che, ancora una volta, potrebbe compromettere la stabilità sociale ed economica di moltissime famiglie.